Prosegue il conflitto in Medio Oriente all’indomani della telefonata tra Benjamin Netanyahu e Donald Trump, in cui il premier israeliano ha parlato al presidente americano eletto della “necessità di completare la vittoria” su Hamas a Gaza. In Siria, intanto, dopo che ieri, domenica, il leader dei ribelli al-Jolani ha incontrato l’inviato Onu nel Paese, Geir Pedersen, nei prossimi giorni si recheranno a Damasco i vertici diplomatici europei, ha annunciato l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas. Ecco tutte le notizie di oggi IN AGGIORNAMENTO
Le sirene anti-aeree sono scattate a Tel Aviv e nel centro di Israele per il lancio di un missile balistico dallo Yemen, che è stato intercettato e abbattuto prima che entrasse nei confini israeliani. Lo riferisce l’esercito di Israele (Idf), che stamattina aveva riferito che una nave missilistica della Marina aveva abbattuto sul Mediterraneo un drone lanciato dallo Yemen.
“Israele è più vicino che mai a un altro accordo sugli ostaggi“. Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che meno se ne parla, meglio è. I commenti di Katz alla Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset, il parlamento dello Stato ebraico, sono stati fatti a porte chiuse, ma le fughe di notizie sui suoi commenti sono stati ampiamente riportati dalla stampa israeliana. Lo riporta il Times of Israel.
È salito ad almeno 45.028 morti e 106.962 feriti nella Striscia di Gaza il bilancio delle vittime palestinesi dal 7 ottobre 2023. Lo ha riferito il ministero della Sanità di Gaza, aggiungendo che il bilancio delle ultime 24 ore è di 52 morti e 203 feriti.
“Sabato sono andata in Giordania. Incontrerò le nazioni arabe, così come la Turchia e gli Stati Uniti, per discutere i principi di impegno con la nuova leadership della Siria, cosa ci si aspetta da loro. Penso che sia molto importante che gli attori regionali e gli attori internazionali vedano il quadro allo stesso modo, che questo paese sia stabile, pacifico e con un governo inclusivo. Ho anche incaricato i nostri vertici diplomatici europei di andare a Damasco per stabilire contatti con il nuovo governo e la gente del posto”. Lo ha detto l’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri. “Quindi oggi discuteremo anche nel Consiglio Affari Esteri di come impegnarci con la nuova leadership della Siria e a quale livello. E naturalmente, quali altri passi siamo disposti a fare se vediamo che la Siria va nella giusta direzione. La Siria affronta un futuro ottimista, positivo, ma piuttosto incerto, e dobbiamo assicurarci che vada nella giusta direzione”, ha aggiunto. “Vogliamo vedere i fatti andare nella giusta direzione. Quindi non solo cosa stanno dicendo, ma anche cosa stanno facendo. Penso che le prossime settimane e mesi mostreranno dove considerano la giusta direzione, e penso che allora saremo anche aperti a discutere”, ha rimarcato.
Almeno 20 civili, fra cui bambini, sono stati uccisi in un attacco israeliano che ha preso di mira una scuola gestita dall’Unrwa e usata come rifugio per famiglie sfollate a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti locali, aggiungendo che diverse altre persone sono rimaste ferite e che la scuola gestita dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi si trova vicino all’ospedale Nasser. Anche al-Jazeera riporta il bilancio di 20 morti, citando fonti mediche locali.