Ucraina, Kiev lancia missili britannici in Russia. Da Usa ok all’utilizzo di mine antiuomo

Da Washington pronto un ulteriore aiuto da 275 milioni di dollari

Dopo il via libera all’uso di missili a lungo raggio Atacms di fabbricazione statunitense, l’amministrazione guidata da Joe Biden ha concesso a Kiev anche l’utilizzo delle mine antiuomo. “Le mine terrestri che cercheremmo di fornire loro sarebbero mine terrestri non persistenti, che possiamo controllare quando si auto-attivano, si auto-distruggono e questo le rende molto più sicure rispetto a quelle che si stanno creando da soli”, ha spiegato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin. A questo si aggiunge anche un’ulteriore assistenza alla sicurezza da parte di Washington del valore di 275 milioni di dollari che comprenderà munizioni, droni, missili, pezzi di ricambio e servizi.

Lanciati missili britannici in territorio russo

Intanto, l’esercito ucraino, secondo quanto rivelato dal Guardian, ha ampliato la propria capacità offensiva attraverso altre armi fornite dagli alleati, ovvero i missili britannici Storm Shadow, che sono stati lanciati per la prima volta in territorio russo. Di fronte alle “intenzioni degli Stati Uniti a continuare la guerra”, come ha affermato il Cremlino, il presidente russo Vladimir Putin “ha ripetutamente, o meglio costantemente, dichiarato di essere pronto ai negoziati”. Ma mai sarebbe disposto ad accettare “qualsiasi opzione sul congelamento del conflitto”, ha precisato il Cremlino, sottolineando l’importanza per Mosca di “raggiungere i nostri obiettivi, che sono ben noti a tutti”.

Ambasciate chiuse temporaneamente

Il primo ministro ungherese Viktor Orban si è detto preoccupato: “Mai prima d’ora il rischio di escalation è stato così alto”. Dopo tre giorni di massicci bombardamenti russi sull’Ucraina, anche per la giornata di oggi l’ambasciata statunitense a Kiev aveva riferito di aver “ricevuto informazioni specifiche su un potenziale attacco aereo significativo”. Notizie che hanno convinto la sede diplomatica americana a chiudere al pubblico. Altre ambasciate occidentali hanno seguito il suo esempio, tra cui quella italiana e spagnola, facendo innervosire la autorità ucraine. “Ricordiamo che la minaccia di bombardamenti da parte dello Stato aggressore è purtroppo una realtà quotidiana per gli ucraini da oltre mille giorni”, ha scritto in una nota il ministero degli Esteri ucraino, “in questo 1.001° giorno di invasione su larga scala, la minaccia dei bombardamenti russi è rilevante come lo è stata nei mille giorni precedenti”. L’intelligence di Kiev ha poi definito le informazioni pervenute alle ambasciate come una vera e propria operazione informativa e psicologica russa. “Questo messaggio è falso e contiene errori grammaticali”, ha accusato, “il nemico, non potendo sottomettere gli ucraini con la forza, ricorre a misure di intimidazione e pressione psicologica sulla società”.