Il Cremlino non ha voluto commentare i funerali dell’oppositore russo Alexei Navalny poiché, ha detto, non ritiene che ci sia altro da aggiungere su questo argomento. “Non abbiamo parlato molto di questo argomento. E crediamo di non avere altro da dire a riguardo”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un briefing con i giornalisti, secondo quanto riporta la Tass.
L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha esortato la Russia a porre fine alla “repressione delle voci indipendenti”, esprimendo preoccupazione per la “persecuzione” subita da Alexei Navalny, leader dell’opposizione morto il 16 febbraio nella colonia penale dove era detenuto. A poco più di 10 giorni dalle elezioni presidenziali russe del 15-17 marzo, Türk ha affermato che le autorità di Mosca “hanno ulteriormente intensificato la repressione delle voci dissidenti” e ha notato come ad alcuni candidati sia “stato impedito di candidarsi a causa di presunte irregolarità amministrative”.
Turk ha spiegato che la morte di Navalny mentre era in prigionia “si aggiunge alle mie serie preoccupazioni sulla sua persecuzione” e ha osservato come migliaia di politici, giornalisti, difensori dei diritti umani, avvocati e altri abbiano affrontato accuse penali o amministrative per aver “semplicemente espresso la loro opinione sui social”. Türk ha quindi chiesto una revisione rapida e completa di tutti i casi in cui le persone in Russia sono state arrestate per aver esercitato le libertà fondamentali, e “la fine immediata della repressione delle voci indipendenti e dei professionisti legali che le rappresentano”.”Il futuro del Paese dipende da uno spazio aperto”, ha aggiunto.