Kira Yarmish, portavoce del team di Alexei Navalny, ha dichiarato che il corpo di Navalny non si trova “nell’obitorio indicato”. Sui social ha detto che telefonicamente è stato contattato l’obitorio di Salekhard, dove doveva trovarsi il cadavere dell’oppositore russo secondo quanto riferito dalle autorità, ma il corpo non sarebbe lì.
Poco prima Kira Yarmish aveva confermato la morte dell’oppositore russo affermando che “è stato ucciso”, avendo ricevuto al conferma ufficiale. Ieri la portavoce aveva detto di non avere ancora conferma della morte del dissidente. “Alexei Navalny è stato ucciso“, ha scritto su X. Yarmish ha riferito che un dipendente della colonia penale ha dichiarato che il corpo dell’uomo si trovava a Salekhard e che è stato portato via dal Comitato Investigativo della Federazione Russa. “Ora stanno conducendo ‘ricerche’ sul corpo”, ha scritto la portavoce chiedendo che il corpo del dissidente venga “restituito immediatamente alla famiglia”.
Nel pomeriggio il Comitato Investigativo russo ha informato il team di Alexei Navalny che il corpo del principale oppositore russo non sarà consegnato ai parenti “fino al completamento delle indagini” sulle cause della sua morte. Lo ha riferito la portavoce del dissidente, Kira Yarmish, in un post su X.
Nel momento in cui la madre di Alexei Navalny è arrivata oggi nella colonia penale in cui il figlio stava scontando la pena quando è morto, i funzionari del carcere le hanno detto che Navalny è deceduto per una “sindrome da morte improvvisa“. È quanto ha riferito su X Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anticorruzione di Navalny.
Sono salite a 359 in Russia le persone fermate fra ieri e oggi a raduni in memoria di Alexei Navalny in 32 diverse città. È quanto riferisce la ong Ovd-Info, gruppo che monitora la repressione politica in Russia. Fra le città in cui si sono tenuti raduni spontanei in memoria di Navalny ci sono San Pietroburgo, Mosca, Nizhny Novgorod, Taganrog, Bryansk, Belgorod, Stavropol, Sochi ed Ekaterinburg.