Hezbollah: 'Non abbiamo paura di una guerra con Israele'. Netanyahu: 'Il conflitto durerà ancora molti mesi'

Oggi sono 100 giorni di guerra tra Israele e Hamas: il conflitto in vicino Oriente è iniziato con il massacro nei kibbutz del 7 ottobre scorso e non pare prossimo a una soluzione o a una tregua. I ministri degli Esteri israeliano e palestinese come pure di Arabia Saudita, Egitto e Giordania, nonché il segretario generale della Lega Araba, sono stati invitati dall’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell a partecipare al Consiglio Affari Esteri dell’Ue in programma per il 22 gennaio. IN AGGIORNAMENTO

Nasrallah, avanti su fronte libanese, non temiamo nulla

 La “resistenza” di Hezbollah “continuerà a combattere” sul fronte libanese, che sta “causando perdite a Israele”, “siamo pronti alla guerra da 99 giorni, non temiamo nulla e combatteremo senza limiti e senza confini”. È quanto ha detto il leader del gruppo libanese, Hassan Nasrallah, in un discorso tenuto oggi. “Ci viene chiesto di interrompere i combattimenti per evitare che Israele faccia guerra al Libano. Queste minacce non sono servite a nulla negli ultimi 100 giorni e non saranno mai efficaci”, ha aggiunto Nasrallah, affermando anche che Israele si sta “dissimulando molto più che in qualsiasi altra guerra” e che è “sprofondato nel fallimento”.

Nasrallah, Hezbollah andrà avanti fino a cessate il fuoco Gaza

Hezbollah non si fermerà fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza. È quanto ha detto il leader del gruppo libanese, Hassan Nasrallah, in un discorso tenuto oggi. “Stiamo continuando e il nostro fronte sta infliggendo perdite al nemico e sta facendo pressione sugli sfollati”, ha detto ancora Nasrallah riferendosi alle decine di migliaia di israeliani che sono fuggiti dalle zone di confine del nord di Israele con il Libano.

Netanyahu, guerra durerà ancora molti mesi

La guerra “durerà ancora molti mesi”. Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando a una riunione del Consiglio dei ministri per l’approvazione di un emendamento al bilancio del 2024 alla luce proprio della guerra. Lo riporta il Times of Israel. A 100 giorni dall’inizio del conflitto, Netanyahu ha dichiarato che metà degli ostaggi sono stati riportati indietro e ha aggiunto che “non ci arrendiamo con nessuno; stiamo facendo di tutto per riportare tutti a casa, tutti, senza eccezioni”.

È chiaro “che dobbiamo gestire questa guerra. Ci vorranno ancora molti mesi. Per questo oggi portiamo un bilancio di guerra”, ha detto ancora Netanyahu, sottolineando che questo include “spese per la sicurezza molto più elevate di quelle che avevamo previsto” nel bilancio originario per il 2024 approvato l’anno scorso. L’emendamento al bilancio – ha dichiarato il premier israeliano – include anche sovvenzioni speciali per i soldati di riserva e per le famiglie dei riservisti, nonché per i liberi professionisti indipendenti. Netanyahu ha concluso dicendo che intende approvare l’emendamento al bilancio entro un giorno: “fino a 24 ore, sono pronto a stare seduto qui per tutto il tempo necessario, se è possibile stasera finiremo questo. Porteremo un bilancio di guerra allo Stato di Israele, un bilancio che ci promette sicurezza e futuro”.

Axios, Biden sta esaurendo pazienza con Netanyahu 

 Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e altri funzionari Usa stanno diventando sempre più frustrati nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del suo rifiuto della maggior parte delle recenti richieste dell’amministrazione Biden relative alla guerra a Gaza. È quanto riporta la testata statunitense Axios citando quattro funzionari Usa. “La pazienza del presidente si sta esaurendo”, ha dichiarato una delle fonti ad Axios. La testata sottolinea che, dall’attacco di Hamas del 7 ottobre, 100 giorni fa, Biden ha appoggiato pienamente Israele con un sostegno militare e diplomatico senza precedenti e che questo sostegno è continuato in gran parte in pubblico ma aggiunge che dietro le quinte ci sono segnali crescenti che indicano che Biden sta perdendo la pazienza.

Axios riporta anche un dietro le quinte, secondo cui quella del 23 dicembre fra Biden e Netanyahu sarebbe stata una telefonata tesa che sarebbe stata chiusa da Biden con le parole “Questa conversazione è finita” e che nei 20 giorni successivi i due non hanno più parlato, mentre invece nei primi due mesi di guerra si erano parlati quasi ogni giorno. Secondo Axios, prima che Biden riattaccasse Netanyahu aveva respinto la sua richiesta che Israele rilasciasse le entrate fiscali palestinesi che sta trattenendo. Mercoledì il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha cercato di minimizzare la diminuzione delle comunicazioni, dicendo ai giornalisti che non diceva nulla sullo stato delle relazioni, ma secondo Axios che cita appunto alcune fonti starebbero emergendo sempre più segnali di irritazione.

Borrell, Israele e Palestina invitati a Consiglio Esteri Ue 22/1

I ministri degli Esteri israeliano e palestinese come pure di Arabia Saudita, Egitto e Giordania, nonché il segretario generale della Lega Araba, sono stati invitati dall’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell a partecipare al Consiglio Affari Esteri dell’Ue in programma per il 22 gennaio. Lo annuncia lo stesso Borrell in un articolo pubblicato sul suo blog a seguito del suo viaggio compiuto nella regione. “È necessario che l’Ue diventi più unita e proattiva nel contribuire a risolvere il conflitto tra israeliani e palestinesi in stretto coordinamento con i nostri partner regionali”, afferma Borrell.

Tajani, lavoriamo a de-escalation nel Mar Rosso

La situazione nel Mar Rosso “è molto delicata. Noi stiamo lavorando per una de-escalation”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Reggio Calabria, a margine del Congresso provinciale di Forza Italia, aggiungendo che l’Italia è impegnata “per dar vita ad una missione militare europea”. “Abbiamo posto il tema di una nuova missione”, ha spiegato Tajani.

Cina ed Egitto: “Fermare attacchi su Gaza”

Cina ed Egitto hanno espresso “preoccupazione per l’espansione del conflitto nella regione, sottolineando l’importanza di unire gli sforzi per fermare gli attacchi a Gaza”. Lo riferisce un comunicato congiunto dei ministeri degli Esteri dei due Paesi. Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha incontrato il suo omologo cinese Wang Yi, in visita nel Paese.

Idf colpisce obiettivi Hezbollah in Libano

Le forze di difesa israeliane affermano di aver effettuato aerei attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano in risposta agli attacchi condotti dal gruppo terroristico contro il nord di Israele. Lo riporta il Times of Israel, spiegando che i siti colpiti dai caccia includono un centro di comando, un obiettivo militare e altre infrastrutture appartenenti al gruppo terroristico. L’Idf afferma che oggi Hezbollah ha lanciato diversi razzi contro Misgav Am e Goren, che sono atterrati tutti in aree aperte. Oltre all’attacco a Yuval, l’IDF afferma che Hezbollah ha lanciato missili anticarro contro le comunità di Zar’it e Shomera.

Arrestate sorelle leader Hamas ucciso a Beirut

L’esercito israeliano ha arrestato Dalal e Fatima al-Arouri, sorelle dell’ex vice leader di Hamas Saleh al-Arouri, ucciso lo scorso 2 gennaio in un attacco attribuito a Israele. Le sorelle sono state prelevate all’alba dalle loro case di al-Bireh e Aroura, in Cisgiordania, con l’accusa di “incitamento” al terrorismo. Lo ha riferito la radio dell’esercito israeliano, come riportato dal Jerusalem Post.

Feriti 5 soldati israeliani in scontri al confine con Libano

Cinque soldati israeliani sono stati ricoverati in seguito allo scontro a fuoco di ieri sera al confine con il Libano. Lo riferisce l’ospedale Rambam di Haifa, come riportato dal Times of Israel. Due dei soldati sono in condizioni da buone a moderate, mentre tre sono feriti in modo lieve. Le Israel Defense Forces hanno dichiarato che le truppe hanno ucciso quattro uomini armati che si erano infiltrati in territorio israeliano nella zona del Monte Dov.

Idf uccide 4 uomini armati infiltratisi dal Libano

Quattro uomini armati infiltratisi in territorio israeliano dal Libano prima dell’alba sono stati uccisi dalle truppe israeliane. Lo hanno reso noto le Forze di Difesa Israeliane, come riportato dal Times of Israel. Le Idf hanno affermato che la cellula terroristica è stata individuata dalle truppe che stavano effettuando un pattugliamento nella regione contesa del Monte Dov, al confine. È avvenuto uno scambio di fuoco, durante il quale sono stati lanciati anche colpi di artiglieria e mortaio per aiutare le truppe israeliane, ha dichiarato l’Idf.

Netanyahu: “Nessuno ci fermerà”

Continueremo la guerra finché non raggiungeremo tutti i nostri obiettivi, che sono l’eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti i nostri rapiti e la promessa che Gaza non costituirà una minaccia per il nostro Paese”. È quanto ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in conferenza stampa.”Ripristineremo la sicurezza nel nord e nessuno ci fermerà, né L’Aia, né l’Asse del male”, ha aggiunto, come riportano i media israeliani.Netanyahu ha anche sottolineato che Israele non scenderà a compromessi, se non con la “vittoria totale”. E

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