Ue, bloccata legge europea sui rider

Il dossier passerà alla presidenza belga

I 27 Paesi membri dell’Ue hanno bloccato la ‘legge rider’ europea che la presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue, sotto la guida della ministra del Lavoro Yolanda Díaz, aveva concordato nei giorni scorsi con il Parlamento europeo. Oggi, riferiscono i media iberici, ci si aspettava che gli ambasciatori degli Stati membri dessero la loro approvazione al provvedimento volto a tutelare i lavoratori autonomi delle piattaforme digitali come Uber e Deliveroo, ma non c’è stata una maggioranza sufficiente. Il dossier passerà quindi alla presidenza belga. “I governi conservatori e liberali dell’Ue hanno impedito l’approvazione della direttiva sulle piattaforme digitali promossa dalla presidenza spagnola”, una “misura pionieristica” per i diritti dei lavoratori, ha affermato su X il segretario di Stato al Lavoro, lo spagnolo Joaquín Pérez Rey, sottolineando che Madrid continuerà “a sostenere” questa “direttiva ambiziosa” che “migliora realmente la situazione dei lavoratori delle piattaforme digitali”. “La presidenza spagnola del Consiglio ha raggiunto un accordo che ha avuto il sostegno di tutti i gruppi politici del Parlamento Ue tranne l’estrema destra”, ha affermato il segretario al Lavoro spagnolo, rimarcando che “la direttiva si ispira alla cosiddetta ‘Legge rider’, entrata in vigore in Spagna il 12 agosto 2021”. Il provvedimento “mirava anche a rafforzare la trasparenza e il controllo umano dei sistemi decisionali automatizzati che utilizzano algoritmi. Riconosceva inoltre nuovi diritti di informazione e consultazione ai rappresentanti dei lavoratori”, ha aggiunto Joaquín Pérez Rey, sottolineando che la normativa avrebbe “posizionato l’Ue come leader in una transizione digitale giusta”.