La Corte suprema giapponese ha dichiarato incostituzionale la legge del 2003 che imponeva alle persone transgender le quali volessero cambiare genere di sottoporsi a un intervento chirurgico per la rimozione degli organi sessuali. Una pratica a lungo criticata dai medici e dai gruppi internazionali per i diritti umani. I giudici della corte, secondo Kyodo news, hanno deciso all’unanimità per l’incostituzionalità.
La legge abrogata prevedeva che le persone trasgender intenzionate a ottenere un cambio di genere nei registri dello stato civile dovessero, in via preliminare, avere una diagnosi di disturbo dell’identità di genere e successivamente sottoporsi a un intervento per rimuovere gli organi riproduttivi, compresi testicoli e ovaie. Questo affinché il loro corpo fosse il più simile possibile a quello del sesso prescelto. La sentenza rappresenta una vittoria per la comunità Lgbtq+ del Paese asiatico.