Dopo l'affermazione nelle elezioni politiche

Stop alle armi all’Ucraina, perché la Slovacchia “ha altri problemi”. A poche ore dalla vittoria nelle elezioni politiche il leader della forza populista di sinistra Smer, Robert Fico, conferma il claim della sua campagna elettorale sul fronte del sostegno militare a Kiev nella guerra contro la Russia. “La Slovacchia ha problemi più grandi dell’Ucraina”, afferma Fico, che poi si dice “rammaricato” che “l’argomento principale” dal punto di vista della stampa “delle elezioni in Slovacchia sia stato se avremmo inviato armi o no all’Ucraina. Non era questo il punto. Il popolo slovacco ha i suoi seri problemi, ed è una priorità per noi risolverli”. Il suo governo, aggiunge, è pronto ad aiutare l’Ucraina “dal punto di vista umanitario” e nella “ricostruzione” ma sul fronte del sostegno militare, sottolinea, “conoscete il nostro punto di vista”. Fico promette anche misure più severe sui migranti, parlando di “uso della forza come una necessità” e annunciando, per la prima riunione del prossimo esecutivo slovacco, “una decisione sulla base della quale verrà ripristinato il controllo al confine con l’Ungheria”.

Paese da cui arrivano le congratulazioni di Viktor Orban: “E’ sempre bello lavorare con un patriota” scrive in un messaggio il leader conservatore di Budapest. Auguri a Fico anche dal presidente serbo, Aleksandar Vucic. “Sono fiducioso che rafforzeremo la nostra partnership in questi tempi difficili e lavoreremo insieme per promuovere la nostra amichevole cooperazione bilaterale nel prossimo futuro”, afferma. Le posizioni di Fico rischiano, tuttavia, di avere serie ripercussioni in Europa. La sua forza politica è parte del Pse ma le posizioni su Ucraina, migranti e collocazione geopolitica sembrano incompatibili con quelle progressiste. E il capodelegazione all’Europarlamento del partito democratico, Brando Benifei, avverte: “Se Fico scegliesse di governare con l’estrema destra e decidesse di dare seguito alle parole espresse in campagna elettorale di disimpegno nei confronti dell’Ucraina e dell’Alleanza Atlantica sarebbe inevitabile avviare la procedura per l’espulsione”. Alle elezioni Fico e il partito di sinistra Smer hanno ottenuto il 22,9% dei voti, ovvero 42 seggi in un parlamento composto da 150 seggi. I sondaggi prevedevano un testa a testa ma alla fine Fico è riuscito a ottenere la maggioranza dei voti senza particolari problemi. Si apre quindi la fase della formazione del nuovo governo che dovrà essere necessariamente di coalizione per superare la prova della fiducia. Fico si è detto pronto ad aprire i colloqui con gli altri partiti per formare non appena la presidente slovacca, Zuzana Caputova, glielo chiederà. “Siamo qui, siamo pronti, abbiamo imparato qualcosa, abbiamo più esperienza”, ha detto Fico. Dietro Smer si è piazzato il partito progressista slovacco, con il 18% dei voti, ovvero 32 seggi. Al terzo posto ecco il partito di sinistra Hlas (Voce), guidato dall’ex deputato di Fico nello Smer, Peter Pellegrini, con il 14,7% (27 seggi).

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