Ucraina, Mosca incrimina ex dipendente consolato Usa a Vladivostok

Accusato di aver raccolto dati sull'andamento dell'operazione contro Kiev

Il servizio federale russo di sicurezza (Fsb) ha formalmente incriminato il cittadino russo Robert Shonov, ex dipendente del consolato generale americano a Vladivostok,con l’accusa di aver raccolto dati, per contro degli Stati Uniti, sull’andamento dell’operazione militare in Ucraina. Lo riporta la Tass. Secondo l’Fsb “dal settembre 2022 fino al momento dell’arresto, Shonov, dietro ricompensa materiale, ha svolto il compito” di raccogliere, tra le altre cose, “informazioni sui progressi dell’operazione militare speciale (come Mosca definisce la guerra in Ucraina ndr)” e “sui processi di mobilitazione nelle regioni della Russia”.

Secondo il Servizio federale di sicurezza russo (Fsb), Robert Shonov è sospettato di avere “raccolto informazioni sull’operazione militare speciale, sui processi di mobilitazione nelle regioni russe, sui problemi e sulla valutazione della loro influenza su attività di protesta della popolazione in vista delle elezioni presidenziali del 2024”. L’Fsb ha inoltre riferito di aver notificato delle convocazioni per interrogare due diplomatici Usa che avrebbero dato istruzioni a Shonov per raccogliere le informazioni. L’arresto di Shonov era stato riferito per la prima volta a maggio, ma all’epoca le autorità russe non avevano fornito alcun dettaglio. Il dipartimento di Stato Usa ha condannato l’arresto. Shonov è stato accusato in base a un nuovo articolo della legge russa che criminalizza la “cooperazione su base confidenziale con uno Stato straniero, un’organizzazione internazionale o straniera per assistere le loro attività chiaramente rivolte contro la sicurezza della Russia”. I critici del Cremlino sostengono che la formulazione è così ampia che potrebbe essere usata per punire qualsiasi russo che abbia legami con l’estero. Il reato prevede una pena detentiva fino a 8 anni. I media russi riportano che Shonov si trova al momento nel carcere Lefortovo di Mosca, lo stesso in cui è detenuto il giornalista del Wall Street Journal (Wsj) Evan Gershkovich, che è in custodia dal 29 maggio per accuse di spionaggio che lui, il giornale e il governo Usa negano.

Il dipartimento di Stato Usa ha dichiarato che Shonov ha lavorato presso il consolato statunitense di Vladivostok per oltre 25 anni. Il consolato è stato chiuso nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19 e non ha mai riaperto. Secondo quanto riferito dal dipartimento di Stato Usa, dopo che nell’aprile 2021 un ordine del governo russo aveva imposto il licenziamento di tutti i dipendenti locali degli avamposti diplomatici statunitensi in Russia, Shonov ha lavorato presso un’azienda con cui gli Stati Uniti avevano stipulato un contratto di assistenza per l’ambasciata a Mosca. Secondo il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, a maggio l’unico ruolo di Shonov al momento dell’arresto era quello di “compilare sommari di articoli di stampa da fonti mediatiche russe pubblicamente disponibili” e a suo parere il suo arresto “mette in evidenza il palese uso da parte della Federazione Russa di leggi sempre più repressive contro i propri cittadini”.