Almeno otto civili palestinesi sono stati uccisi, dopo la mezzanotte, a seguito di un’operazione militare svolta dalle forze israeliane a Jenin e iniziata con attacchi aerei che hanno preso di mira diverse località e obiettivi separati. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. Alcuni dei palestinesi uccisi sono stati identificati come: Samih Firas Abu Al-Wafa (21 anni), Aws Al-Hanoun, Hussam Abu Dhiba, Nour Al-Din Hussam Marshoud e Muhammad Muhannad Shami. Altre 50 persone sono rimaste ferite, di cui 10 in modo grave. Dopo aver bombardato Jenin con oltre 10 attacchi aerei, l’esercito israeliano ha preso d’assalto il campo profughi con veicoli corazzati. Le forze di difesa israeliane hanno confermato che “le forze di sicurezza sono ora impegnate in uno sforzo su vasta scala per contrastare il terrore in tutta Jenin” e hanno colpito “l’infrastruttura del terrore” nella città poco dopo l’una di notte.
L’esercito di Tel Aviv ha affermato di aver attaccato un’area che “serviva da posto di osservazione, luogo di ritrovo per terroristi armati prima e dopo atti terroristici, deposito di munizioni e bombe e un centro di comunicazione”. Il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che l’operazione era incentrata sul campo profughi di Jenin e faceva “parte di una serie di azioni che svolgiamo e continueremo a svolgere”. “Non siamo venuti per occupare il campo profughi, questa non è un’operazione contro l’Autorità palestinese ma contro i gruppi terroristici a Jenin“, ha aggiunto.