A Dnipro, nel Sud Est dell’Ucraina, i dipendenti del servizio di emergenza statale hanno salvato 39 persone da un condominio di 9 piani distrutto dai bombardamenti russi. Sotto le macerie sono morte 29 persone. Sono 73, invece, quelle rimaste ferite. A dare la notizia è il governatore della regione di Dnipropetrovsk. Si tratta del maggior numero di civili uccisi in un solo luogo dall’attacco del 30 settembre nella regione ucraina di Zaporizhzhia, secondo quanto emerge dal progetto The Associated Press-Frontline War Crimes Watch.
Le squadre di soccorso continuano a lavorare, nella speranza di estrarre sopravvissuti dalle macerie, utilizzando anche una gru per cercare di salvare i civili intrappolati nei piani superiori del condominio, in cui vivevano circa 1.700 persone. Alcuni residenti segnalano la richiesta d’aiuto con le luci dei loro telefoni cellulari. Secondo il generale Valeriy Zaluzhny, comandante in capo delle forze armate ucraine, in 24 ore la Russia ha lanciato 33 missili da crociera, 21 dei quali sono stati abbattuti. Gli attacchi hanno preso di mira anche la capitale Kiev, oltre la città nordorientale di Kharkiv, ponendo fine a una pausa di 2 settimane negli attacchi di Mosca alle infrastrutture elettriche e ai centri urbani dell’Ucraina.
“Le operazioni di ricerca e salvataggio e lo smantellamento degli elementi strutturali pericolosi continuano. 24 ore su 24. Continuiamo a lottare per ogni vita”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“Il 14 gennaio 2023 è stato effettuato un attacco missilistico contro il sistema di comando e controllo militare dell’Ucraina e contro le relative strutture energetiche. Tutte le strutture designate sono state colpite. Lo scopo dell’attacco è stato raggiunto”. Lo dichiara il ministero russo della Difesa, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.