Mohammad Reza Sabouri in conferenza stampa: "Stupri nelle carceri? Donne in prigioni dove uomini non entrano"
L’ambasciatore iraniano a Roma in conferenza stampa ha detto che Teheran non accetta imposizioni dalle altre culture. “L’Iran condivide il diritto internazionale. La libertà è uno dei valori fondamentali dell’Islam. Rispettiamo i diritti umani ma non accettiamo che alcuni Paesi impongano la loro cultura e stile di vita alla nostra civiltà“, ha dichiarato Mohammad Reza Sabouri, in conferenza stampa a Roma. “Abbiamo sempre guardato all’Italia come porta di accesso all’Europa in tutti i campi da quello politico a quello culturale”, ha aggiunto.
Poi ha spiegato: “I rapporti economici e politici con l’Italia sono sempre stati costruttivi e in crescita rispetto agli altri paesi dell’Ue. Tuttavia a causa di attori esterni questi rapporti non sono stati esenti di alti e bassi ma le autorità di Teheran e Roma hanno sempre cercato di ridurre gli ostacoli in base agli interessi reciproci. Mi auguro che il nuovo anno porti a una progressione dei rapporti”.
Le proteste in Iran
Sulle proteste ha dichiarato: “Nel nostro Paese le manifestazioni pacifiche sono permesse ma quando ci sono disordini questo non è accettabile“. “In base alle nostre leggi la pena capitale è autorizzata per i reati più gravi. Le persone condannate hanno avuto un processo equo con tutte le garanzie legali e dopo tutte le verifiche opportune e necessarie sono state condannate a morte”. In merito alle notizie relative a stupri delle manifestanti in carcere “si trovano in prigioni dove gli uomini non possono accedere”.
Ci sono “evidenze” del coinvolgimento di “agenti” di Paesi stranieri nelle manifestazioni in Iran, ha detto ancora l’ambasciatore iraniano in Italia. “Pubblicheremo tutto quando sarà il momento – ha aggiunto – ma l’intelligence di vari Paesi fra cui l’Italia è al corrente di queste evidenze a nostra disposizione”. In precedenza l’ambasciatore aveva detto che Paesi occidentali inviano i loro agenti in Iran “come turisti”.
Il nucleare
In merito all’accordo sul nucleare “la responsabilità di ritardi sulla situazione dei negoziati e dei paesi Occidentali”, ha detto il diplomatico, aggiungendo che qualora l’Occidente volesse l’accordo “era ed è alla portata”.
La guerra in Ucraina
In merito alla guerra in Ucraina “anche se sarebbe opportuno fare un’ analisi del perché è scoppiata ribadisco la nostra posizione: siamo contrari alla guerra, siamo un Paese che l’ha sperimentata sulla sua pelle e sappiamo le tragedie che causa e le loro conseguenze”, ha detto ancora Mohammad Reza Sabouri, in conferenza stampa a Roma. “Ci siamo offerti come mediatori fra le parte belligeranti e siamo disponibili a entrare in campo per creare le condizioni per i colloqui. Lo ha ribadito anche il presidente Raisi nell’ultimo colloquio con il presidente Putin”.
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