Il tribunale russo ha confermato in appello la condanna a nove anni per Brittney Griner. La cestista Usa è accusata di traffico di droga, dopo essere stata arrestata a febbraio in un aeroporto moscovita in possesso di olio di cannabis. Dopo la sentenza di oggi, alla quale la Griner ha assistito in video collegamento, la cestista potrebbe iniziare presto a scontare la sua condanna in un istituto di pena russo, a meno che le autorità Usa non riescano a negoziare uno scambio di prigionieri con Mosca. Non è chiaro, riferisce il New York Times nel riportare la notizia, se nella vicenda dell’atleta Usa siano possibili ulteriori gradi di giudizio o se i suoi legali intendano perseguire la strada di ulteriori appelli.
Brittney Griner continua ad essere “ingiustamente” detenuta in Russia in “circostanze intollerabili”, dopo essere stata sottoposta oggi a un altro “procedimento giudiziario-farsa”. Lo afferma il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, affermando che la cestista Usa dovrebbe essere “rilasciata immediatamente”. Nelle ultime settimane, riferisce Sullivan, l’Amministrazione Biden ha “continuato a impegnarsi con la Russia attraverso ogni canale disponibile e a fare ogni sforzo per riportare Brittney a casa”. Lo stesso, aggiunge, è stato fatto per gli altri emericani detenuti in Russia, compreso Paul Whelan. Il presidente Joe Biden, afferma Sullivan, ha dimostrato la sua “volontà” di prendere “decisioni difficili” per riportare i cittadini americani a casa, come già avvenuto in altre parti del mondo. L’Amministrazione, conclude Sullivan, “rimane in contatto” con le famiglie dei detenuti e ne ammira il coraggio.