Regina Elisabetta, come la sovrana ha preparato la transizione verso re Carlo

Negli ultimi due anni la monarca si è assicurata che 'l'azienda di famiglia' continuasse ad andare avanti anche dopo la sua morte

In retrospettiva, sembra che si stesse preparando da sempre. Che fosse per l’età, i problemi di salute o la sensazione che la fine fosse vicina, la regina Elisabetta II, morta a 96 anni l’8 settembre, ha trascorso gran parte degli ultimi due anni a occuparsi delle questioni in sospeso, cercando di assicurarsi che ‘l’azienda di famiglia’ continuasse ad andare avanti anche dopo la sua morte. Una transizione iniziata lentamente, con Elisabetta che nel passare del tempo ha ceduto sempre di più i suoi impegni pubblici al primogenito ed erede, ora re Carlo III, e diventata palese nel corso del 2022, quando ha celebrato i 70 anni sul trono. Nel corso dei quattro giorni di festeggiamenti per il Giubileo di platino, infatti, il futuro re è stato quasi totalmente al centro della scena. Inoltre, la sovrana ha espresso il desidero che Camilla fosse riconosciuta come regina consorte dopo la sua morte.

“Elisabetta II stava preparando il terreno per la successione – sottolinea lo storico Ed Owens -, abbiamo visto molto di più Carlo negli ultimi 10 anni al posto di sua madre in una serie di eventi pubblici chiave. E questo, credo, fosse in parte intenzionale”. La volontà della sovrana, quindi, sarebbe stata quella di far “gravitare” maggiormente il figlio sotto i riflettori per dare un messaggio “di continuità”. L’accrescimento del ruolo di Carlo è iniziato nel 2013, quando la regina iniziò a ridurre i voli a lungo raggio. Fu proprio l’allora principe di Galles a recarsi infatti a una riunione dei capi di governo del Commonwealth in Sri Lanka. Nel 2018 Elisabetta poi espresse il suo “sincero desiderio” che Carlo la seguisse come capo del Commonwealth, incassando il benestare degli altri leader. L’anno precedente, inoltre, Carlo la rappresentò alla cerimonia annuale del Giorno della memoria in onore dei caduti in guerra del Regno Unito. Fu la prima assenza alla ricorrenza di Elisabetta, a eccezione di quando era incinta o si trovava fuori dal Paese. Un cambiamento nei ruoli diventato sempre più evidente dopo che la pandemia di coronavirus ha portato la regina a rifugiarsi al Castello di Windsor, fuori Londra. A questo si è aggiunta la morte del marito, il principe Filippo. Iconica l’immagine della sovrana vestita a lutto, che seduta da sola nella Cappella di San Giorgio piangeva la perdita dell’uomo che era stata “la sua forza” per oltre 73 anni.

La regina, in occasione dell’anniversario della sua ascesa al trono a febbraio, si è mossa per porre fine alla lunga controversia sullo status della moglie di Carlo. Camilla è sempre stata una figura divisiva nel Regno Unito. In occasione del loro matrimonio nel 2005 Elisabetta espresse la volontà di vederla regina una volta che Carlo fosse salito al trono. Una decisione alla quale i fan dall’amatissima principessa Diana si opposero con fermezza. L’atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti di Camilla, ora 75enne, è però cambiato nel corso degli ultimi anni, quando ha assunto ruoli importanti in oltre 100 enti di beneficenza, concentrandosi su questioni che vanno dall’alfabetizzazione alla violenza domestica. Il suo stile semplice e il suo senso dell’umorismo hanno ammorbidito l’immagine di Carlo e lo hanno fatto sembrare più rilassato.

Alla fine dell’anno scorso, Elisabetta è stata vista usare per la prima volta un bastone da passeggio e ad aprile ha rivelato che l’aver contratto il Covid l’aveva fatta sentire “molto stanca ed esausta”. A maggio, la sovrana ha delegato a Carlo uno dei suoi impegni più importanti, chiedendogli di presiedere l’apertura statale del Parlamento e di pronunciare l’annuale discorso nel quale la regina illustra il programma legislativo del governo. Un evento simbolo del ruolo costituzionale del monarca come capo di Stato. Dopo la morte di Elisabetta II, Carlo e Camilla sono stati accolti calorosamente dalla folla di persone in lutto fuori Buckingham Palace, con il nuovo monarca che ha stretto mani e chiacchierato con le persone che intonavano il coro ‘God save the king’. Una reazione che certifica come, almeno per ora, l’opinione pubblica stia accogliendo con favore la figura di Carlo nel suo nuovo ruolo di re.