Regina Elisabetta, feretro a Buckingham Palace

Lunedì 19 settembre i funerali ufficiali. Re Carlo in visita in Irlanda del Nord

La regina Elisabetta è tornata a Buckingham Palace. Nel giorno in cui Carlo si è recato in Irlanda del Nord per la prima volta da re, accompagnato dalla regina consorte Camilla, il feretro di Elisabetta – rimasto esposto a Edimburgo da lunedì nella cattedrale di St. Giles, dove migliaia di persone si sono messe in fila nella notte per un ultimo saluto – è volato a casa a Londra dalla Scozia, dove la sovrana è morta l’8 settembre nel castello di Balmoral. A trasportarlo un C-17 Globemaster, un aereo della Royal Air Force usato in passato per le evacuazioni dall’Afghanistan, per aiuti umanitari e per l’invio di armi all’Ucraina. Da Buckingham Palace la salma sarà trasferita domani al Westminster Hall: qui resterà esposta al pubblico per quattro giorni, prima della celebrazione dei funerali di Stato il 19 settembre all’abbazia Westminster. Esequie alle quali, secondo quanto emerso da fonti ben informate citate dalla Bbc, non sono stati invitati i rappresentanti della Russia, né quelli di Bielorussia e Birmania. E limitazioni sono previste inoltre per l’Iran, che sarà rappresentato solo a livello di ambasciatori.È stato accolto da una folla esultante re Carlo III in Irlanda del Nord. All’arrivo di lui e Camilla ad aspettarli c’erano centinaia di persone lungo la strada che porta al castello di Hillsborough, residenza ufficiale della famiglia reale vicino Belfast, un’ultima dimostrazione di affetto per la regina, con la zona davanti ai cancelli ricoperta da tappeti di omaggi floreali. Carlo e Camilla sono scesi dall’auto per salutare i residenti, compresi studenti in uniformi blu. Ma nonostante il benvenuto pieno di entusiasmo la monarchia britannica attira emozioni più contrastanti in Irlanda del Nord, dove ci sono due comunità principali: gli unionisti, perlopiù protestanti, che si considerano britannici, e i nazionalisti, in gran parte cattolici romani, che si considerano irlandesi. Una spaccatura che ha alimentato tre decenni di violenze, il conflitto noto come ‘The Troubles’, che ha coinvolto gruppi paramilitari di entrambe le parti e le forze di sicurezza del Regno Unito, in cui sono morte 3.600 persone. La famiglia reale fu toccata personalmente dalla violenza: Lord Louis Mountbatten, cugino della regina e mentore molto amato di Carlo, fu ucciso da una bomba dell’Ira nel 1979. Un quarto di secolo dopo l’accordo di pace dell’Irlanda del Nord del 1998 permane una profonda divisione settaria ma, dando un segnale di quanto avanti sia andata l’Irlanda del Nord sulla strada della pace, rappresentanti dello Sinn Fein, il principale partito nazionalista irlandese, legato durante i Troubles all’Ira, hanno partecipato agli eventi commemorativi per la regina con re Carlo III.Parlando ai leader politici nordirlandesi, compresi alcuni dei partiti nazionalisti che vorrebbero che l’Irlanda del Nord lasciasse il Regno Unito per diventare parte della Repubblica d’Irlanda, re Carlo III ha promesso di seguire “l’esempio brillante” della madre e di lavorare per la pace in Irlanda del Nord. E lo speaker dell’Assemblea dell’Irlanda del Nord, il nazionalista Alex Maskey, in un messaggio di condoglianze a Carlo III ha elogiato il ruolo della regina Elisabetta II nel processo di pace. Poi una messa nella cattedrale di Sant’Anna a Belfast a cui hanno partecipato, oltre alla coppia reale, tanto politici nordirlandesi quanto la premier Liz Truss, presidente e primo ministro dell’Irlanda, Michael D Higgins e Micheál Martin, nonostante le relazioni tese Dublino-Londra per la Brexit.Per alcuni nazionalisti irlandesi la monarchia britannica rappresenta una potenza straniera oppressiva. E l’entusiasmo per la visita di Carlo non è stato unanime, tanto che per esempio sulla ‘Falls Road’ di Belfast, roccaforte nazionalista, diverse pareti sono state decorate con murales di Bobby Sands, membro dell’Ira morto durante uno sciopero della fame in prigione nel 1981, e di altri uccisi durante i ‘Troubles’. Ma c’è chi riconosce il ruolo della regina nel raggiungere la pace: durante una visita in Irlanda del Nord nel 2012 ha stretto la mano al vice leader dello Sinn Fein Martin McGuinness, un ex comandante dell’Ira, un momento di riconciliazione un tempo impensabile.