L’Ucraina ha lanciato la controffensiva per riprendere il controllo del sud del Paese. A Kherson, secondo Kiev, alcune linee della difesa russa sono state sfondate. Riprenderemo “le aree controllate da Mosca, a cominciare da Kherson”, per le truppe russe “non ci sarà posto in terra ucraina”, ha avvertito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessagio su Telegram. Il leader ha ricevuto nella capitale il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi, che guida la missione di esperti che ispezionerà le condizioni della centrale nucleare di Zaporizhzhia, colpita da settimane da bombardamenti dei quali Kiev e Mosca si accusano reciprocamente. Il team visiterà l’impianto da mercoledì a sabato. Il leader di Kiev ha chiesto agli esperti internazionali di “fare di tutto” per evitare minacce su scala globale. “Dobbiamo proteggere la sicurezza dello stabilimento nucleare più grande d’Ucraina e d’Europa”, ha ribadito Grossi su Twitter.
Le autorità filorusse di Energodar, città in cui si trova la centrale, hanno affermato che le forze ucraine hanno bombardato nuovamente l’area dell’impianto, per ostacolare il viaggio della missione dell’Aiea. Secondo Kiev invece sarebbe Mosca a voler impedire l’arrivo degli esperti. Il consigliere del presidente ucraino, Mikhailo Podolyak, ha affermato che la Russia sta “deliberatamente bombardando i corridoi attraverso i quali gli esperti dell’Aiea dovrebbero raggiungere la centrale nucleare”. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha invece ribadito che Mosca spera che la missione “si svolga, come concordato”.
L’allarme per il livello di radiazioni nell’area attorno alla centrale cresce di ora in ora. L’Unione europea ha deciso di inviare 5 milioni di compresse di ioduro di potassio, utile per evitare che lo iodio radioattivo inalato o ingerito venga assorbito dalla tiroide. “Nessuna centrale nucleare dovrebbe mai essere utilizzata come teatro di guerra”, “tutte le azioni militari intorno a Zaporizhzhia devono cessare immediatamente”, ha affermato il commissario Ue per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic.
Intanto a livello europeo si discute della proposta avanzata dai Paesi Baltici sullo stop ai visti per i turisti russi. I grandi Paesi del blocco finora si sono mostrati contrari, così come l’Ungheria, che vede nella misura un’escalation piuttosto che un passo verso la pace. L’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a Praga per il Consiglio informale degli Affari Esteri, ha ammesso che sulla misura le posizioni degli Stati sono “divergenti”. “Alcuni Stati membri vogliono un divieto totale, altri vogliono solo lavorare sul quadro dell’attuale divieto di facilitazione del visto. Non posso anticipare il risultato finale, ma sono sicuro che saremo in grado di cercare un approccio equilibrato a questo problema essendo più selettivi”, ha spiegato il capo della diplomazia europea. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto a Bruxelles espressamente di “chiudere le porte ai turisti russi” mentre il Cremlino ha definito “folle” la misura e ha avvertito: se verrà adottata, risponderemo.