La centrale nucleare di Zaporizhzhia è collegata alla rete e produce elettricità per il fabbisogno dell’Ucraina. Lo riferisce l’operatore ucraino per le centrali nucleari Energoatom in un comunicato, chiarendo però che al momento “non ci sono informazioni sul funzionamento delle apparecchiature e dei sistemi di sicurezza”. “I lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia sono dei veri eroi! Tengono instancabilmente e fermamente sulle loro spalle la sicurezza nucleare e dalle radiazioni dell’Ucraina e dell’intera Europa e lavorano disinteressatamente affinché il loro paese natale disponga di elettricità vivificante. Siamo orgogliosi e vi ringraziamo molto!”, conclude il comunicato.
“La prossima settimana è prevista la visita della missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e ora si stanno decidendo tutte le rotte logistiche per consentire alla delegazione di raggiungere la centrale. Nonostante i russi abbiano concordato che la missione attraverserà il territorio dell’Ucraina, ora stanno creando tutte le condizioni affinché la missione non raggiunga l’obiettivo data la situazione che lo circonda”. Lo ha affermato Lana Zerkal, consigliera del ministro dell’Energia ucraino a ‘Radio NV’, come riporta Ukrainska Pravda. Zerkal ha aggiunto che lo scopo principale della visita della missione dell’AIEA è monitorare la situazione alla stazione e adottare le misure necessarie per proteggere l’Europa e il mondo intero da un possibile disastro.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sta quindi lavorando per “rendere sicura la rotta” della missione che visiterà la centrale nucleare di Zaporizhzhia e sta anche valutando una presenza permanente dell’agenzia all’impianto ucraino, come ha spiegato il direttore generale Rafael Grossi, alla radio francese Rfi. “Dobbiamo rendere sicura la nostra rotta, dobbiamo farlo in coordinamento tra i due paesi, il che non è facile date le circostanze. Dobbiamo anche contare sul sostegno delle Nazioni Unite e dei loro veicoli blindati che ci porteranno lì. Questa è la logistica, poi a livello tecnico bisogna definire chiaramente i parametri della missione e, possibilmente, stabilire una presenza continua dell’Agenzia in loco”, ha spiegato Grossi.
Intanto proseguono ancora i bombardamenti a Donetsk da parte dei russi: l’ultimo ha provocato la morte di 2 civili. É quanto rende noto Ukrinform, che parla anche di altre 6 persone ferite.
“I russi hanno ucciso due civili della regione di Donetsk: a Siversk e Zelenopillia. Altri sei sono rimasti feriti”, ha scritto Pavlo Kyrylenko, il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, sul suo canale Telegram.
Dall’inizio dell’invasione, la Russia ha commesso più di 30.000 crimini di guerra e 14.000 crimini contro la sicurezza nazionale in Ucraina, secondo l’ufficio del procuratore generale ucraino. I pubblici ministeri ucraini hanno registrato 30.097 crimini di aggressione e crimini di guerra (violazione delle leggi e dei costumi di guerra, pianificazione, preparazione o avvio e conduzione di una guerra di aggressione, propaganda di guerra).
Sarebbero almeno 376 i bambini uccisi dalle forze russe in Ucraina dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio scorso.