Nella città di Laâyoune,capitale del Sahara Occidentale, sono partiti, lunedì 4 , i lavori di una sessione ordinaria del parlamento andino. In questa occasione, quindici deputati di questo organo legislativo latinoamericano hanno espresso il loro fermo sostegno al piano di autonomia proposto dal Marocco per porre fine, al contencioso regionale intorno alla sovranità marocchina del territorio contesa dal Algeria. È la prima volta che il parlamento andino, con sede a Bogotà, in Colombia, trasferisce una sessione in un paese straniero.
Il presidente del Senato cileno, Fidel Espinoza Sandoval, ha dichiarato di “confidare nel popolo marocchino per continuare a sostenere il piano di autonomia, perché ci sono Paesi nel mondo che preferiscono la guerra”. E aggiungere che il Marocco costituisce per i Paesi dell’America Latina “una porta per l’Africa, e il contrario vale per il Marocco, verso i Paesi che costituiscono il Parlamento andino”.
Durante la loro visita a Laayoune, diversi eletti sahrawi hanno informato i loro interlocutori della libertà e del rispetto dei diritti umani di cui godono i cittadini delle su tutto il territorio. I deputati del parlamento andino hanno inoltre dedicato la mattinata di lunedì 4 luglio 2022 alla visita di alcune infrastrutture di prim’ordine che la città di Laayoune ha acquisito, comprese le strutture del nuovo ospedale universitario cittadino e il progetto di costruzione della facoltà di medicinale.
I membri della delegazione hanno anche ricevuto spiegazioni sui vari progetti di sviluppo e sui grandi progetti inseriti nel nuovo modello di sviluppo per le Province meridionali, lanciato dal re Mohammed VI nel 2015. Questi deputati, che costituiscono la spina dorsale del Parlamento andino, hanno salutato all’unanimità il progressi socioeconomici realizzati a Laâyoune e nella sua regione.
Il Parlamento andino è un’organizzazione parlamentare creata nel 1969 a cui il Parlamento marocchino ha aderito come membro osservatore nel 1996. Questa organizzazione, che è composta da 25 membri eletti, al ritmo di 5 parlamentari per ogni paese (Bolivia, Colombia, Ecuador , Perù e Cile), aspira ad armonizzare la legislazione e ad accelerare l’inclusione tra i paesi di questa comunità.