La guerra in Ucraina “potrà durare anni. Non dovremo smettere di sostenere” Kiev. Dopo quattro mesi di conflitto, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg pronuncia questo pronostico sottolineando che i costi della guerra sono stati alti, ma che quelli di permettere alla Russia di raggiungere i suoi obiettivi lo sarebbero molto di più. E mentre i combattimenti nel Donbass continuano a infuriare e Kiev è tornata sotto attacco, analoga previsione arriva dal premier britannico Boris Johnson. Ha accusato il presidente Vladimir Putin di una “campagna di logoramento” e di voler schiacciare l’Ucraina con “pura brutalità”, temendo “una guerra lunga” che dipenderà dalla velocità di rafforzamento della difesa di Kiev. Johnson è stato venerdì nella capitale ucraina, per la seconda volta dal 24 febbraio in cui la Russia ha invaso l’Ucraina. Il nuovo capo dell’esercito britannico, generale Patrick Sanders, si è invece rivolto direttamente alle truppe chiedendo loro di prepararsi ad affrontare la Russia sul campo di battaglia: “Siamo la generazione che deve prepararsi a combattere di nuovo in Europa”, per “proteggere il Regno Unito” e “vincere la guerra sul terreno”.Da Londra arriva anche l’aggiornamento sullo stato del conflitto. Pesanti scontri proseguono nel Donbass, e a Sieverodonetsk, ma sono pochi i cambiamenti sulla linea del fronte. I militari di entrambi gli schieramenti, rileva, hanno un “morale variabile”, con le forze di Kiev che da settimane sperimentano diserzioni e quelle di Mosca con un morale “molto instabile”, alle prese con disertori, ribellione agli ordini, scontri armati nei ranghi e “confusione” sugli obiettivi della guerra. Negli ultimi giorni, frattanto, la compagnia russa Gazprom ha ridotto le forniture ad alcuni Paesi europei. In Italia Eni ha dato rassicurazioni su un “flusso costante” e sul fatto che il Paese sia pronto a tagli, mentre la Germania ha deciso di limitare l’uso del gas per produrre corrente elettrica, per riempire gli impianti di stoccaggio. Inoltre, ha annunciato il ministro dell’Economia Robert Habeck, si tornerà a usare di più le centrali a carbone, fonte d’energia altamente inquinante: “E’ una scelta amara, ma necessaria”, ha detto. Dal Donbass, il governatore dell’Oblast di Luhansk Sergey Gaidai ha descritto una situazione “molto difficile” a Sievierodonetsk, con le forze russe nel centro della città. Il ministero della Difesa russo ha rivendicato la presa di Metolkine da parte delle forze separatiste filorusse, a est di Sievierodonetsk. Ieri il presidente Volodymyr Zelensky ha fatto visita alle truppe nelle regioni di Mykolaiv e Odessa, ringraziando i militari per il loro impegno. Il comando dell’esercito ucraino a Kiev ha riferito poi che gli scontri proseguono nella regione, con almeno 2 persone uccise. Mosca ha anche rivendicato la distruzione di armi fornite dall’Occidente a Mykolaiv. Tass ha intanto riferito, citando una fonte dell’esercito russo, che il vice comandante del battaglione Azov, Svyatoslav Palamar, e quello della 36a brigata marina delle forze armate ucraine, Sergei Volynsky, che si erano arresi alle forze russe a Mariupol, sono stati trasferiti in Russia. Il governatore della regione di Kiev, Oleksiy Kuleba, ha invece fatto sapere che la capitale è tornata sotto attacco dalle forze armate russe, con esplosioni e azioni della difesa aerea. Zelensky ha nuovamente promesso che Kiev “non cederà il sud a nessuno”, mentre il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev è tornato sull’adesione del Paese all’Unione europea, in un paragone con l’Urss e il comunismo: l’Ucraina non riuscirà a essere ammessa nell’Ue “prima della metà del secolo”, e “se l’Ue scomparisse, prima di quel momento?”.