La maggioranza presidenziale di Emmanuel Macron, riunita nella coalizione Ensemble!, ha registrato il 25,75% dei voti (5.857.558) al primo turno delle elezioni legislative in Francia, con un vantaggio dello +0,09% rispetto all’alleanza di sinistra Nupes raccolta intorno a Jean-Luc Melenchon (25,66% con 5.836.116 voti). Questi i dati del ministero dell’Interno francese. S è registrata una astensione record al 52,49%. Per il Presidente Macron è una battuta d’arresto. Per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica, il partito presidenziale non risulterebbe nettamente in testa alla classifica dei voti la sera del primo turno delle elezioni legislative. I partiti di sinistra uniti nel Nupes non possono contare su riserve di voti per il secondo turno ma sperare di imporre la maggioranza relativa a Emmanuel Macron, che avrebbe tra i 275 ei 310 deputati per una maggioranza assoluta di 289 deputati.
Tutti i 15 ministri del governo francese candidati alle elezioni legislative dovranno affrontare il secondo turno di voto. Come previsto dall’Eliseo, ogni esponente del governo che registri la sconfitta alle legislative dovrà lasciare l’esecutivo. Tra i 15 rappresentanti che si sono candidati per un seggio all’Assemblea nazionale – tra cui la prima ministra Elisabeth Borne -, tutti vanno al ballottaggio del 19 giugno, alcuni in posizione sfavorevole, riferiscono i media francesi. Non è così per la premier Borne, che nella 6a circoscrizione del Calvados è risultata in testa con il 34,32%, mentre il candidato della Nupes Noé Gauchard si è fermato al 24,53%. In testa si è qualificato anche il ministro dell’Interno Gérald Darmanin, che nella 10a circoscrizione del Nord ha ottenuto il 39,11%, mentre l’avversario Leslie Mortreux della Nupes ha ottenuto il 23,08%. La ministra della Pianificazione ecologica, Amélie de Montchalin, invece rischia: nella 6a circoscrizione dell’Essonne ha il 31,46% rispetto al candidato della Nupes, Jérôme Guedj, con il 38,31%.