La guerra in Ucraina giunge al 93esimo giorno. Mosca stringe la morsa su Severodonetsk. L’esercito russo continua a martellare con l’artiglieria ed è al momento in vantaggio nella regione di Lugansk, come ha riconosciuto il generale ucraino Oleksiy Gromov. Zelensky ha parlato di nuovo di genocidio, mentre gli Usa, secondo quanto riferito dalla Cnn, si preparano a inviare a Kiev i missili a lungo raggio che potrebbero permettere all’Ucraina di arrestate la lenta ma inesorabile avanzata russa nel Donbass.
Il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha riferito che le forze armate ucraine hanno nuovamente bombardato il villaggio di Nekhoteevka, al confine tra Russia e Ucraina. “Otto edifici, un gasdotto e una linea elettrica sono stati danneggiati. C’è un ferito”, ha affermato il governatore, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax.
“Dopo un lavoro di settimane e a tutti i livelli, ed ormai entrati nel quarto mese di guerra, si sta aprendo la possibilità di incontrare, per parlare di cessate il fuoco, forniture di grano e ritorno al dialogo, rappresentanti dei governi di Russia e Turchia, nonché rappresentanti di altri governi e istituzioni internazionali”. Così Matteo Salvini in un messaggio inviato nelle chat della Lega per fare il punto della situazione e spiegare la sua volontà di andare a Mosca. La Farnesina: “Non siamo a conoscenza di alcun viaggio”
La Russia starebbe valutando un secondo assalto a Kiev. E’ quanto riferisce il sito di notizie Meduza, secondo cui Mosca spera di poter vincere una guerra di logoramento in Ucraina. L’amministrazione Putin starebbe cominciando a pensare di poter ottenere una vittoria su vasta scala entro la fine dell’anno, riporta Meduza, che cita fonti vicine al Cremlino. Le autorità russe avrebbero fissato una soglia minima e una soglia massima per dichiarare l'”operazione militare speciale completata e di successo”. La minima sarebbe la presa del Donbass mentre l’obiettivo massimo sarebbe la presa di Kiev. I leader militari russi si sono rassegnati al fatto che la capitale dell’Ucraina non può essere “catturata con poco spargimento di sangue”lcl, il che significa che qualsiasi seconda offensiva avrebbe bisogno di più truppe, riferisce Meduza.
La Russia starebbe valutando un secondo assalto a Kiev. E’ quanto riferisce il sito di notizie Meduza, secondo cui Mosca spera di poter vincere una guerra di logoramento in Ucraina. L’amministrazione Putin starebbe cominciando a pensare di poter ottenere una vittoria su vasta scala entro la fine dell’anno, riporta Meduza, che cita fonti vicine al Cremlino. Le autorità russe avrebbero fissato una soglia minima e una soglia massima per dichiarare l'”operazione militare speciale completata e di successo”. La minima sarebbe la presa del Donbass mentre l’obiettivo massimo sarebbe la presa di Kiev. I leader militari russi si sono rassegnati al fatto che la capitale dell’Ucraina non può essere “catturata con poco spargimento di sangue”lcl, il che significa che qualsiasi seconda offensiva avrebbe bisogno di più truppe, riferisce Meduza.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, potrebbe partire a breve per Mosca, per una missione volta a ‘facilitare’ i negoziati e la pace. È quanto si apprende da fonti del partito. Il viaggio sarebbe già stato organizzato e a breve dovrebbe essere annunciato.
“Ho parlato con il segretario di Stato americano, Antony Blinken “apprezzo i suoi sforzi personali per garantire un sostegno costante dagli Stati Uniti e globale all’Ucraina. Le armi pesanti sono in cima alla nostra agenda e altre ne stanno arrivando. L’Ucraina e gli Stati Uniti lavorano fianco a fianco per fornire le nostre esportazioni di cibo nonostante il blocco sconsiderato da parte della Russia”. Lo ha scritto su twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.
Nella sua “brutale” guerra contro l’Ucraina, Vladimir Putin non solo vuole conquistare il Paese, ma “cancellarne la cultura”. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden, nel discorso tenuto all’Accademia navale di Annapolis, in occasione della cerimonia di fine corso della Classe 2022.
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con il cancelliere austriaco Karl Nehammer. Nel corso della telefonata il leader russo ha accusato Kiev di “sabotaggio” dei negoziati con Mosca. Ne dà notizia il Cremlino in una nota. Putin ha inoltre respinto le accuse rivolte alla Russia di bloccare la fornitura di prodotti agricoli e ha accusato di questo le sanzioni poste da Usa e Ue.
“Ci aspettiamo ulteriori aiuti per la difesa dai nostri partner”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al presidente del Consiglio Mario Draghi, durante il loro nuovo colloquio telefonico. Lo ha riferito il leader di Kiev su Twitter, sottolineando di aver informato Draghi sulla situazione nella prima linea del fronte.
“Non sono ansioso di parlare con Putin ma devo affrontare la realtà e questo sarà probabilmente necessario per porre fine alla guerra”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, collegandosi con un ‘think tank’ in Indonesia.
In merito alla fine della guerra in Ucraina “tutte le cose che vanno dalla parte del dialogo sono auspicabili. Serve un piano di pace il più possibile europeo”. Così il neo presidente della Cei, cardinale Matteo Maria Zuppi, alla presentazione del Comunicato finale della 76ma Assemblea Generale della Conferenza episcopale italiana.“Non si deve ragionare solo nella logica delle armi, ma trovare una soluzione diplomatica nel senso più alto del termine”, aggiunge. E sulle armi e il diritto a difendersi, aggiunge che “il più grande diritto è quello della pace”.“Non possiamo abituarci alla guerra perché è una tragedia, è uno scandalo anche perché sta avvenendo tra due paesi cristiani”.
L’Occidente sta provando a cancellare il nostro Paese dalla mappa mondiale”. Lo ha detto il premier russo, Mikhail Mishustin, e Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Vengono introdotte sanzioni finanziarie, economiche e umanitarie. Ci sono discriminazioni e pressioni, nell’ambito di scienza, sport e cultura i nostri compatrioti all’estero le subiscono”, ha proseguito Mishustin, aggiungendo che “tutto questo è perché stiamo difendendo i nostri interessi nazionali”.
Un missile russo Iskander ha colpito una caserma della Guardia nazionale ucraina nella regione di Dnipro, provocando 10 morti e 35 feriti. Lo ha riferito il capo del centro anti-terrorismo della regione di Dnipro, Gennady Korban, parlando a Dnipro tv, e Lo riportano i media locali. Secondo Korban, tre missili sono stati lanciati dalla regione russa di Rostov e uno dei tre ha colpito la caserma.
La leadership Ucraina rilascia dichiarazioni “contraddittorie” che “non permettono di capire cosa vuole”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riportano le agenzie di stampa russe.
“I negoziati con l’Ucraina sono congelati su decisione di Kiev”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riporta la Tass.
Il presidente russo Vladimir Putin terrà una “conversazione telefonica internazionale” questo pomeriggio. “La diplomazia telefonica continua”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, senza specificare i dettagli. Lo riporta la Tass.
La Russia sta facendo “progressi lenti ma concreti ” nella regione del Donbass. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson parlando a Bloomberg. “Temo che Putin – a caro prezzo per se stesso e per l’esercito russo – stia continuando a rosicchiare terreno nel Donbass. Pertanto è assolutamente vitale che continuiamo a sostenere militarmente gli ucraini”.
Il ministero degli Esteri cinese ha accusato il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, di “infangare” il Paese, a seguito del discorso in cui ha definito Pechino “più aggressiva all’estero” e ha chiesto di agire per controbilanciarla. Il portavoce del ministero cinese, Wang Wenbin, ha reagito dicendo che gli Usa “diffondono false informazioni, esagerano la minaccia cinese, interferiscono negli affari interni della Cina e infangano le sue politiche esterne e interne”. Lo ha riferito Cna.
La Russia ha perso circa 30mila soldati dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo riportano le forze armate di Kiev parlando di 29.750 deceduti. A questi si aggiungono 1.322 carri armati, 3.246 veicoli corazzati da combattimento, 623 pezzi di artiglieria, 201 sistemi di lancio multiplo di razzi, 93 missili terra-aria, 170 elicotteri, 206 aeroplani, 503 droni e 13 barche.
Proseguono le trattative tra gli Stati membri per provare ad approvare il sesto pacchetto di sanzioni con l’embargo al petrolio prima del Consiglio europeo di lunedì e martedì. L’ipotesi di convocare gli ambasciatori dell’Ue in una riunione del Coreper oggi è sfumata mentre è certo che i rappresentanti permanenti si riuniranno domenica per mettere a punto la bozza delle conclusioni del vertice. Lo si apprende da fonti diplomatiche Ue. Le consultazioni tra i 27 ambasciatori stanno andando avanti “per gruppi”, a livello di capitali. Al momento sul tavolo “brussellese” non c’è una nuova proposta ma potrebbero emergere novità nelle prossime ore che potrebbero approdare al tavolo del Coreper di domenica.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, chiede alle nazioni occidentali di fornire a Kiev armi pesanti per consentirle di respingere le forze russe. In un video diffuso su Twitter ha risposto alle domande inviategli online e ha detto: “Abbiamo bisogno di armi pesanti. L’unica posizione in cui la Russia è migliore di noi è la quantità di armi pesanti che ha. Senza artiglieria, senza sistemi a razzo a lancio multiplo non saremo in grado di respingerli”. Kuleba ha detto che la situazione nell’est del paese, dove le forze russe sono all’offensiva, “è terribile come si dice”. Ha aggiunto: “Direi anche che è anche peggio di quello che si dice. Abbiamo bisogno di armi. Se ci tieni davvero all’Ucraina, armi, armi e armi ancora”.
“Putin non rinuncia ai suoi piani. Questa guerra si trascinerà, che sia settembre o ottobre, o la fine dell’anno, dipende dalla nostra resistenza, dallo stato delle nostre forze di difesa e dall’aiuto che ci danno”. Lo ha detto Vadym Skibitskyi rappresentante dell’intelligence di Kiev in un’intervista a Radio Svoboda.
La politica estera del presidente russo Vladimir Putin “si basa su un ampio sostegno pubblico”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo riporta Ria Novosti. “È di fondamentale importanza che il percorso di politica estera approvato dal presidente Putin sia basato su un ampio consenso nazionale, sia sostenuto dalle forze politiche chiave del nostro Paese, dalle principali associazioni pubbliche e imprenditoriali”, ha aggiunto.
La Nato rigetta come “falsità” le accuse lanciate dalla Russia, secondo cui sarebbe responsabilità dell’Occidente e delle sanzioni comminate dell’unione Europea il blocco di esportazioni di grano dal Mar Nero. “Non c’è niente di più falso di questo!” – dice in un’intervista al Tg3 il vicesegretario della Nato Mircea Geoana – “è stata la Russia – spiega – a bloccare i porti ucraini sul Mar Nero, impedendo a questo paese di esportare grano e cereali ..”. Il numero 2 della Nato accusa poi la Russia di “una vera e propria campagna di disinformazione rivolta ai paesi democratici in cui si prova a dire alle opinioni pubbliche e al resto del mondo che molti dei problemi energetici e di approvvigionamento alimentare, sono da imputare alle sanzioni che abbiamo imposto alla Russia”. Secondo Geona “questa è la guerra di Putin” e l’occidente sta “solo aiutando un paese sovrano a difendersi da un’aggressione”.
“L’Occidente ha dichiarato una guerra totale” alla Russia, “all’intero mondo russo, nessuno adesso lo nasconde”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, e lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass.
La Russia ha attribuito lo status di ‘persona non grata’ a cinque membri dello staff dell’ambasciata della Croazia. L’annuncio è giunto dal ministero degli Esteri russo e lo riporta l’agenzia Tass.
Il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha reso noto che una donna residente nel villaggio di confine di Zhuravlevka è morta dopo le ferite riportate a causa di un bombardamento da parte delle forze di Kiev. Lo riporta Ria Novosti.
La Russia ha distribuito fra 400 e 500 mine d’epoca sovietica nel mar Nero, che vengono strappate dalle ancore durante le tempeste e vanno alla deriva, rendendo impossibile l’esportazione di merci dai porti ucraini. Lo ha dichiarato il portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa, Serhiy Bratchuk, secondo Bbc, affermando che la Russia ha “creato una crisi alimentare nel mondo” bloccando i porti e aggiungendo che Mosca sta usando un “alibi informativo” nell’incolpare l’Ucraina della crisi alimentare.
Circa 70 corpi sono stati trovati sotto le macerie dell’ex impianto di Oktyabr a Mariupol. Lo riferisce un consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, citato dall’agenzia Ukrinform, aggiungendo che i corpi sono stati portati in una fossa comune per la sepoltura.
L’invio di armamenti in Ucraina da parte dei paesi membri della Nato dovrà continuare “fino a quando sarà necessario.” Così il vicesegretario generale della Nato, Mircea Geoana, nell’intervista esclusiva al TG3, rilancia il controverso tema dell’invio di armi. “E’ un processo che è iniziato a Ramstein – prosegue poi il numero due dell’Alleanza atlantica – e noi continueremo ad aiutare l’Ucraina in termini militari, ma anche dal punto di vista umanitario e finanziario”. Il vicesegretario generale conferma poi la linea della Nato: “Come ho già detto e come ha dichiarato anche il segretario Stoltenberg L’Ucraina può vincere questa guerra”.
“Noi incoraggiamo ogni tentativo che possa portare ad un accordo politico per fermare questa guerra”: così il vicesegretario generale della Nato Mircea Geoana in un’intervista esclusiva al TG3, si esprime sul piano di pace in Ucraina promosso dal nostro governo. “Alla fine ci sarà una soluzione politica” aggiunge Genoa nell’intervista “ma purtroppo al momento non vediamo le condizioni politiche” per un accordo. Secondo il numero due della Nato, infatti, “Le posizioni dei due paesi sono ancora molto distanti”. Nell’intervista Genoa ringrazia poi l’Italia per “il grande contributo che dà all’alleanza” ricordando il suo ruolo strategico sul fronte orientale, ma anche l’impegno militare in Iraq e Kosovo.
“Il catastrofico sviluppo degli eventi avrebbe potuto essere fermato, se il mondo avesse trattato la situazione in Ucraina come fosse una cosa propria. Se le potenze del mondo non avessero flirtato con la Russia, ma avessero davvero spinto per fermare la guerra”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel discorso della notte, secondo Ukrainska Pravda. Ha fatto riferimento alle sanzioni da parte dell’Unione europea verso Mosca e aggiunto: “Guardate il numero di settimane in cui il mondo non ha osato bloccare il sistema bancario russo”.
Le forze filorusse dell’autoproclamata della Repubblica popolare di Donetsk rivendicano di avere preso il totale controllo della città di Krasny Lyman, nella regione di Kramatorsk. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass.
Tre esplosioni sono avvenute nella notte in Ucraina nella regione meridionale di Dnipro. Lo riporta la Bbc. Secondo Valentyn Reznichenko dell’amministrazione regionale, i soccorritori stanno guardando sotto le macerie alla ricerca di sopravvissuti.
Quattro persone sono state uccise nelle ultime 24 ore in bombardamenti russi sulla città di Severodonetsk, nell’est dell’Ucraina, e un’altra persona è rimasta uccisa nel villaggio di Komushuvakha. Lo riferisce il governatore della regione Ucraina di Luhansk, Serhiy Haidai. “I residenti di Severodonetsk hanno dimenticato quando è stata l’ultima volta che in città c’è stato silenzio per almeno mezz’ora”, ha scritto in un post su Telegram, aggiungendo che “i russi stanno martellando incessantemente i quartieri residenziali”.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, accusa Mosca di volere ridurre in cenere il Donbass. “Vogliono ridurre in cenere Popasna, Bakhmut, Lyman, Lysychansk e Severodonetsk, come hanno fatto con Volnovakha e Mariupol”, ha detto Zelensky, che ha anche accusato le forze russe di compiere un genocidio nella regione.
A Severodonetsk, attualmente al centro di feroci combattimenti nell’est dell’Ucraina, sono state uccise finora almeno 1.500 persone, mentre restano in città fra 12mila e 13mila persone e il 60% degli edifici residenziali è stato distrutto. Lo ha riferito il sindaco di Sieverodonetsk, Oleksandr Stryuk, secondo cui la città sta resistendo. Severodonetsk è l’unica parte della regione di Luhansk, in Donbass, a essere sotto il controllo del governo ucraino, e le forze russe stanno provando a tagliarla fuori dal resto del territorio controllato dagli ucraini. Il sindaco ha riferito che la strada principale fra le città vicine di Lysychansk e Bakhmut resta aperta, ma ha avvertito che viaggiare su questa strada è pericoloso. Secondo quanto riferito dallo stesso Stryuk, giovedì è stato possibile evacuare solo 12 persone.
È di 9 morti e 19 feriti in Ucraina il bilancio di un bombardamento avvenuto giovedì su Kharkiv, la seconda città più grande del Paese. Lo ha riferito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Fra le persone rimaste uccise ci sono un bambino di 5 mesi e suo padre, mentre la mamma del neonato è rimasta gravemente ferita.
Sale a quasi 4 mila il bilancio delle vittime civili accertate in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio. Lo riporta il Kiev Independent, citando il rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani. Al 25 maggio, i civili uccisi sono “almeno 3.998” mentre il numero dei feriti è 4.693. L’agenzia ritiene che le cifre reali siano molto più alte. La maggior parte degli abitanti sarebbe stata uccisa da armi esplosive con un’ampia area di impatto, inclusi i bombardamenti di artiglieria pesante il lancio multiplo di razzi.
L’amministrazione Biden si sta preparando a potenziare il tipo di armi da fornire all’Ucraina inviando sistemi missilistici avanzati a lungo raggio, la principale richiesta dei funzionari ucraini. Lo riferiscono fonti alla Cnn.L’amministrazione è favorevole all’invio delle armi come parte di un più ampio pacchetto di assistenza militare e di sicurezza, che potrebbe essere annunciato già la prossima settimana. Nelle ultime settimane altri alti funzionari ucraini, incluso il presidente Volodymyr Zelensky, hanno chiesto agli Stati Uniti e ai loro alleati di fornire loro l’Mlrs, sistemi fabbricati negli Stati Uniti che possono sparare una raffica di razzi per centinaia di chilometri, molto più lontano di qualsiasi altro sistema già presente in Ucraina.Secondo Kiev, potrebbe essere un punto di svolta nella guerra contro la Russia.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha criticato le divisioni all’interno dell’Unione europea riguardo le ulteriori sanzioni contro la Russia. “Per quante settimane ancora l’Unione europea cercherà di concordare un sesto pacchetto?”, ha detto nel consueto discorso notturno. “Naturalmente sono grato agli alleati che stanno sostenendo nuove sanzioni. Ma da dove prendono il potere le persone che bloccano questo sesto pacchetto? Perché possono detenere un tale potere?”. “La pressione sulla Russia è letteralmente una questione di salvare vite. E ogni giorno di procrastinazione, debolezza, varie controversie o di proposte per ‘pacificare’ l’aggressore a spese della vittima significa semplicemente che più ucraini vengono uccisi”, ha affermato.
La Russia sta perseguendo una politica di genocidio nell’Ucraina orientale, distruggendo città, massacrando gli ucraini e deportandoli. Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky in un videomessaggio, citato da Ukrinform.”L’attuale offensiva nel Donbass può rendere disabitata questa regione”, ha spiegato. “Vogliono trasformare Popasna, Bakhmut, Lyman, Lysychansk, Severodonetsk in cenere. Come Volnovakha, come Mariupol.Questo, compresa la deportazione del nostro popolo e le uccisioni di massa di civili, è un’evidente politica di genocidio perseguita dalla Russia”, ha aggiunto Zelensky.