È l’88esimo giorno di guerra in Ucraina. La giornata minuto per minuto
Il governo turco in una riunione di lunedì presieduta dal capo di Stato Recep Tayyip Erdogan discuterà dell’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato. Lo ha riferito domenica il canale televisivo Trt. L’agenda include anche la risoluzione della crisi ucraina e gli sforzi diplomatici che Ankara sta compiendo in questa direzione, la situazione nel Mediterraneo orientale, gli eventi in Libia e Afghanistan. Inoltre, il governo prevede di discutere delle operazioni condotte dalle forze di sicurezza turche nel paese e all’estero – in Iraq e Siria – contro i separatisti curdi. Erdogan riassumerà i risultati della riunione del governo in un discorso televisivo alla nazione.
Mosca “ha lanciato tutte le sue forze per assaltare Severodonetsk, alla periferia della quale ci sono continue battaglie. La città si sta trasformando in una nuova Mariupol”. Lo ha riferito su Telegram la commissaria per i diritti umani del parlamento di Kiev Lyudmyla Denisova. Ieri i russi “hanno intenzionalmente bombardato una scuola nel cui seminterrato si nascondono circa 200 residenti di Severodonetsk (nella regione di Luhansk ndr.). Tre sono stati uccisi e altri tre sono rimasti feriti”, ha aggiunto Denisova, “Il nemico sta cercando di prendere l’autostrada Lysychansk – Bakhmut, che è chiamata la ‘strada della vita’. Ciò bloccherà l’evacuazione dei civili e la consegna degli aiuti umanitari”.
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è arrivato a Sochi per un incontro con il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha annunciatoil sindaco di Sochi, Alexei Kopaygorodsky, sul canale Telegram. “Sochi è tornata ad essere una piattaforma per importanti dialoghi interstatali. Il presidente della Bielorussia Alexander Grigoryevich Lukashenko è arrivato nella nostra città per incontrare il presidente russo Vladimir Vladimirovich Putin”, ha affermato il capo di Sochi in una nota. La riunione dei presidenti si terrà il 23 maggio.
“Bisogna essere onesti. Se diciamo che l’Ucraina entrerà nell’Ue fra 6 mesi, un anno o 2 anni mentiamo. Non è vero. Si tratta senza dubbio di 15 o 20 anni, è molto lunga”. Così il nuovo ministro francese per gli Affari europei, Clément Beaune, in un’intervista rilasciata a Radio J.
“Io penso che c’è un cambiamento che non è utile per Putin e gli dà da fare. Anche nel potere russo ci sono divisioni, non so di quanto tempo avranno bisogno per organizzarsi. Probabilmente durerà molto, Putin non è in una buona posizione ed è più debole di prima. Domani sarà più debole di oggi”. Lo dice Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, a Mezz’ora in più su Rai3.
Il Parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, ha prolungato la legge marziale e la mobilitazione generale di 90 giorni, fino al 23 agosto. Lo riportano i media locali. La legge marziale era stata imposta il 24 febbraio scorso, cioè nel giorno stesso dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ed era valida fino al 26 marzo. Successivamente era stata estesa di 30 giorni, fino al 25 aprile, e poi di nuovo fino al 25 maggio.
“L’Ucraina deve difendersi e per fare questo deve ricevere aiuti, anche militari. Noi abbiamo sempre insistito che ci deve essere una certa proporzionalità, perché cominciare una corsa alle armi di nuovo, in Europa, nel mondo, non conviene. Come ho detto prima è necessario che l’Ucraina sia inclusa in tutte le iniziative a favore della pace in questo Paese”. Lo ha detto l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ormai al termine della sua missione in Ucraina, tracciando con ‘Vatican News’ un bilancio del viaggio.
I russi hanno lanciato bombe a grappolo a Bilozerka, nella regione Ucraina di Kherson, uccidendo tre persone. Lo riferisce l’amministrazione regionale di Kherson, citata dall’agenzia Ucraina Ukrinform.
È di sette civili morti e 10 feriti il bilancio di attacchi russi condotti sabato nella regione ucraina di Donetsk. Lo ha annunciato su Telegram il responsabile regionale Pavlo Kyrylenko, secondo quanto riporta Ukrinform, precisando che le vittime sono state registrate a Lyman, Mykolaivka, Avdiivka e Sviatohirsk. La polizia nazionale ucraina riferisce che sono stati distrutti 58 obiettivi civili e sono state colpite, fra l’altro, oltre 40 case, una scuola, una scuola di musica, un altro istituto, imprese e strutture di sostegno vitale.
“Se qualcuno ha paura della pace non ha nulla a che fare con me e con la Lega. Questo non significa che vado tra i prati con un cannone a dire ‘peace and love’ La pace va costruita, bisogna andare alle ambasciate, parlare con gli imprenditori e con i presidenti. E’ un lavoro silenzioso e costante, se questo significa assumersi dei rischi io me ne assumo la responsabilità”. Così Matteo Salvini, leader della Lega, intervenuto alla scuola di Formazione Politica a Milano.
“I russi hanno cercato di attaccare Severodonetsk da quattro direzioni, ma sono stati respinti e si sono ritirati nelle loro posizioni precedenti”. Lo ha riferito su Telegram il capo dell’amministrazione regionale militare di Luhansk, Serhiy Hayday, citato dall’agenzia di stampa ucraina Unian.
Le forze russe hanno distrutto un ponte che collega Severodonetsk e Lysychansk, nella regione ucraina di Luhansk. Lo ha riferito sabato su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Serhiy Hayday, precisando che al momento c’è ancora “un collegamento fra le città”. “Ciò complicherà notevolmente l’evacuazione e la consegna degli aiuti umanitari”, ha detto Hayday, sottolineando che è la seconda volta che il ponte viene distrutto. Secondo quanto riferito da Hayday, i militanti avevano fatto saltare in aria il ponte durante la ritirata durante la liberazione di Lysychansk nel luglio 2014. Da allora, la comunicazione tra le città di Severodonetsk e Lysychansk – che hanno entrambe una popolazione di circa 100mila persone – è stata difficile. Il ponte è stato ricostruito nel 2016.
“È stata probabilmente dispiegata sull’asse di Sievierodonetsk dell’offensiva in Donbass” l’unica unità operativa della Russia di veicoli di supporto per carri armati BMP-T Terminator, che sono pensati per proteggere i principali tank da battaglia. Lo riferisce il ministero della Difesa britannico, sottolineando tuttavia che, con un massimo di 10 veicoli schierati, “è improbabile che ci sia un impatto significativo sulla campagna”.
“La situazione in Donbass è estremamente difficile”. È quanto ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo videomessaggio serale alla nazione. “Come nei giorni precedenti, l’esercito russo sta provando ad attaccare Sloviansk and Sievierodonetsk”, ha dichiarato, aggiungendo che le forze ucraine stanno contenendo l’offensiva “ogni giorno”. Sievierdonetsk è la principale città sotto il controllo ucraino nella regione di Luhansk, che insieme alla regione di Donetsk costituisce il Donbass. Il governatore Serhii Haidai ha riferito che l’unico ospedale funzionante della città ha solo tre medici e forniture per 10 giorni.
Il presidente della Polonia, Andrzej Duda, è arrivato in Ucraina per una visita finora non annunciata. A riferirlo l’ufficio di Duda, aggiungendo che oggi parlerà al Parlamento ucraino. La Polonia ha accolto milioni di rifugiati ucraini ed è un forte sostenitore dell’aspirazione del Paese a unirsi all’Unione europea. Con la Russia che blocca i porti marittimi ucraini, la Polonia è inoltre diventata principale via di accesso per aiuti umanitari e armi occidentali in Ucraina e aiuta l’Ucraina a far arrivare grano e altri prodotti agricoli sui mercati mondiali.
Il negoziatore di Mosca Leonid Slutsky, presidente della Commissione per gli affari esteri della Duma, ha ritrattato le dichiarazioni rilasciate in precedenza sul possibile scambio dei combattenti del battaglione Azov in cambio del rilascio dell’oligarca ucraino Viktor Medvedchuk. “La mia opinione non è cambiata: non ci dovrebbe essere uno scambio con i combattenti dell’Azov, il loro destino dovrebbe essere deciso dal tribunale”, ha scritto Slutsky su Telegram. Il negoziatore, secondo la Tass, ha quindi accusato i media di prendere citazioni fuori dal contesto e li ha invitati a “non fare sensazionalismo dal nulla”. In precedenza l’agenzia Interfax aveva riferito, citando Slutsky, che Mosca stava valutando la possibilità di scambiare Viktor Medvedchuk con i prigionieri ucraini del battaglione Azov.