Le Pen sogna di portare l’estrema destra all’Eliseo

La leader di Rassemblement national corre per la terza volta

È la terza volta che Marine Le Pen corre per l’Eliseo. E se colei che da anni sogna di portare l’estrema alla guida della Francia passerà al secondo turno di domenica 24 aprile, come i sondaggi sembrano indicare, potrebbe essere non solo la seconda volta al ballottaggio delle presidenziali francesi, ma anche nello stesso scenario del 2017, cioè in un duello contro Emmanuel Macron. Allora Macron la battè con ampio margine (66,10% contro 33,90%). Adesso lei spera di avere una seconda possibilità.

Cinquantatre anni, figlia del controverso politico Jean-Marie Le Pen – che nel 2002 fu il primo candidato di estrema destra ad arrivare al ballottaggio delle presidenziali, contro Jacque Chirac -, Marine Le Pen respira politica fin da bambina. L’episodio che ne marca di più l’infanzia, secondo il racconto che lei stessa ha fatto nella sua autobiografia, è all’età di 8 anni, quando la sera del 1° novembre del 1976 si verifica un attentato con esplosivo davanti alla casa di famiglia di Parigi. Avvocatessa di formazione, muove i primi passi in politica a fianco del padre: nel 1998 viene eletta consigliera regionale per la prima volta, nel 2004 al Parlamento europeo (dove resterà per 13 anni) e a poco a poco guadagna influenza nel partito del padre, il Front National (FN), fino a prenderne la guida nel 2011.

Dal suo arrivo al timone l’obiettivo di Marine Le Pen è stato chiaro: ‘normalizzare’ l’estrema destra. Al punto da espellere Jean-Marie Le Pen, figura ingombrante in particolare per le posizioni antisemite. Il culmine dell’operazione, che i critici definiscono ‘cosmetica’, arriva nel 2018, dopo la sconfitta alle presidenziali contro Macron, con il cambio di nome del partito in Rassemblement national (RN). È come candidata di RN che nel 2020 Marine Le Pen lancia la corsa per le presidenziali 2022. A scombussolare i suoi piani, però, un tentato ‘sorpasso a destra’: un personaggio ancora più radicale, il giornalista e scrittore Eric Zemmour, che ha lanciato la sua candidatura a fine 2021.

E potrebbe sottrarle voti al primo turno – diversi sostenitori di Le Pen, fra cui la nipote Marion Marechal, sono passati con Zemmour -, ma che secondo alcuni alla fine aiuterà a rendere più appetibile Le Pen, facendola quasi apparire moderata.Le Pen – che coltiva legami con le destre europee, da Orban a Salvini, che si complimentò quando raggiunse il numero di firme necessarie a lanciare la candidatura – ha avuto da sempre un rapporto privilegiato con Mosca, ricevendo un prestito da una banca russa nel 2014 e incontrando Putin nel 2017. Alla luce della guerra in Ucraina, ha riconosciuto che l’invasione russa ha “parzialmente” cambiato la sua opinione su Putin, ha detto che lui ha “sbagliato” e che lei sostiene il popolo ucraino e i rifugiati vanno accolti.Per sedurre chi non era riuscita a convincere nel 2017, ha ammorbidito retorica e immagine, assumendo un tono meno aggressivo. Non propone più di uscire dall’Unione europea o dall’euro e il suo discorso politico, soprattutto nel mezzo dei rincari legati alla guerra in Ucraina, punta di più sul portafogli dei cittadini.

Ma le sue posizioni nazionaliste sono ancora salde: se eletta, vuole un referendum sulla lotta all’immigrazione e per sradicare l’islam politico, vuole porre fine alla possibilità di ricongiungimento familiare per gli immigrati e vuole espellere gli stranieri che non lavorino da almeno un anno e quelli entrati illegalmente; promette di vietare l’uso del velo islamico per le strade, definendola una “uniforme musulmana”. Inoltre vuole inasprire le leggi per ottenere la cittadinanza e armare la polizia municipale nelle città con più di 10mila abitanti.Nelle apparizioni pubbliche, tuttavia, la sua attenzione è più concentrata sui problemi quotidiani della classe media e lavoratrice.

“Ovviamente ritengo che immigrazione e insicurezza siano problemi gravi che hanno bisogno di risposte urgenti, ma non è solo questo”, “sbarcare il lunario mi preoccupa tanto quanto la fine della Francia”, ha detto Le Pen, che promette di attutire l’aumento dei prezzi con misure come il taglio delle tasse sulle bollette, di rimettere nelle tasche dei cittadini fra 150 e 200 euro al mese e vuole aumentare le pensioni mantenendo l’età minima pensionabile a 62 anni.Al netto dell’astensione, che rimane la vera incognita di queste elezioni, stando ai sondaggi Le Pen sarebbe al secondo posto dopo Macron, con il quale ha assottigliato in modo significativo il gap al secondo turno rispetto al 2017. Zemmour è dato a seconda delle rilevazioni al terzo o al quarto posto. La differenza fra Le Pen e il concorrente più a destra sta nelle dichiarazioni di obiettivo politico: Zemmour dice di volere creare “un’unione della destra”, portando insieme conservatori, cattolici ed estrema destra. Le Pen, invece, dice che il suo obiettivo è “l’unione della Francia”.