Ucraina: il Papa chiama Zelensky, il presidente chiede la mediazione della Santa Sede

Kiev: "Il Pontefice sta facendo di tutto per la fine della guerra

Per la seconda volta nel giro di tre settimane Papa Francesco e Volodymyr Zelensky si sono sentiti al telefono, poco prima che quest’ultimo intervenisse al Parlamento italiano. “Capisco che desiderate la pace, che dovete difendervi”, le parole del Santo Padre riferite dal presidente ucraino che, nel corso della telefonata, ha colto l’occasione per ribadire quanto “il ruolo di mediazione della Santa Sede per porre fine alle sofferenze umane sarebbe apprezzato”.

Una volontà di mediazione più volte dimostrata. Sia con la visita di Bergoglio all’ambasciata russa presso la Santa sede, sia con l’invio del cardinale Konrad Krajewski in Ucraina per chiedere la pace. E poi con l’invito a unirsi tutti nella preghiera venerdì per la consacrazione di Ucraina e Russia al Cuore Immacolato di Maria. “Il Papa ha detto che la Santa Sede sta pregando e facendo tutto il possibile per la fine della guerra”, ha rimarcato Andryi Yurash, ambasciatore ucraino presso la Santa Sede. La quale finora si è mossa con estremo equilibrio, in nome della diplomazia.

Ma nella Chiesa c’è stata anche qualche presa di posizione un po’ più netta, come quella del cardinale Gianfranco Ravasi che, su Twitter, ha citato il teologo anti-nazista Dietrich Bonhoeffer, ucciso in un campo di concentramento: “Se un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede, io non posso, come pastore, contentarmi di seppellire i morti, cantare in gregoriano e consolare i parenti. Io devo afferrare il conducente al suo volante e bloccarlo”. Una frase che ha acceso un dibattito social tra chi chiede di proseguire sulla strada cristiana del dialogo e chi, più interventista, si schiera con il porporato invitando alla resistenza contro la Russia di Putin.

E di “diritto a difendersi” anche con l’uso delle armi ha parlato nei giorni scorsi anche il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, che in un’intervista a ‘Vida Nueva’ ha sottolineato che “l’uso delle armi non è mai qualcosa di desiderabile” ma che “tuttavia il diritto a difendere la propria vita, il proprio popolo e il proprio Paese comporta talvolta anche il triste ricorso alle armi”. Una frase che, però, è stata subito ‘corretta’ da Papa Francesco che lunedì è tornato a denunciare lo “scandalo” della “spesa per le armi” che “sporca l’anima, sporca il cuore, sporca l’umanità”.