Ucraina, la Russia bombarda un teatro-rifugio a Mariupol e i civili in fila per il pane Chernihiv

Mosca nega e accusa il Battaglione Azov. Kiev: "La bozza di accordo circolata non contiene nostre richieste"

Dopo gli spiragli di ottimismo aperti da Kiev e Mosca sui negoziati per la pace, l’esercito russo conduce una pioggia di bombardamenti su Kiev e altre città. A Mariupol un raid ha distrutto un teatro usato come rifugio dai civili, ha riferito il Consiglio comunale. All’interno ci sarebbero state tra mille e 1.200 persone, il bilancio dei morti potrebbe essere altissimo. Mosca ha negato di aver colpito l’edificio. Ore prima, ancora a Mariupol, razzi russi hanno colpito un convoglio di evacuazione, uccidendo un numero imprecisato di persone, ha informato l’esercito di Kiev. La procura generale ha invece dato notizia di almeno 10 civili uccisi mentre erano in fila per il pane a Chernihiv. E a Kiev, nel corso del coprifuoco esteso sino a giovedì mattina, i bombardamenti hanno colpito zone dentro e fuori la capitale. Tra cui un condominio di 12 piani nel centro, che si è incendiato.

Frattanto il presidente Volodymyr Zelensky ha parlato al Congresso degli Stati Uniti, in videocollegamento, invocando Pearl Harbor e l’11 settembre, chiedendo più aiuti militari e più dure sanzioni, nonché la no-fly zone. “Abbiamo bisogno di voi ora”, ha detto rivolgendosi ai deputati e all’omologo Joe Biden. Il quale, poco dopo, ha annunciato altri 800 milioni in aiuti militari a Kiev, tra cui armi antiaeree e anticarro, nonché droni. Biden ha specificato che il totale della settimana sale così a un milione di dollari; da quando ha assunto l’incarico, è arrivato a 2 miliardi di dollari.

La pressione internazionale ha assunto un nuovo capitolo quando la Corte internazionale di giustizia Onu ha ordinato alla Russia di fermare le ostilità in Ucraina, dopo che Kiev le ha chiesto di intervenire. E il Consiglio d’Europa ha espulso Mosca, annunciando che “cessa di essere” un suo membro. Per il russo Vladimir Putin, tuttavia, l’invasione dell’Ucraina si sta sviluppando “con successo, in stretto accordo con i piani preapprovati”. L’Occidente, ha detto, tenta di “metterci pressione, farci diventare un Paese debole”.

A proposito dei negoziati, secondo il ministro degli Esteri Sergey Lavrov lo status di neutralità militare dell’Ucraina viene “discusso seriamente” dalle parti, mentre le richieste di Kiev diventano “più realistiche”. Le speranze di un accordo si sono rafforzate dopo che, martedì, Zelensky ha descritto come improbabile l’obiettivo di ingresso nella Nato, che la Russia considera una minaccia. “Ci sono formulazioni concrete che secondo me sono vicine a trovarci d’accordo”, ha aggiunto. Grande incertezza, tuttavia, resta sulla richiesta di Kiev che le truppe russe si ritirino del tutto e per il sospetto che Mosca voglia installare un regime filorusso a Kiev. Il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha negato che l’Ucraina sia pronta ad adottare un modello di neutralità simile a Svezia o Austria. Altro punto di divergenza lo statuto della Crimea, annessa nel 2014 da Mosca, e del Donbass separatista, che Mosca considera indipendente. L’Ucraina li ritiene parti del suo territorio.

Il Financial Times ha parlato di “progressi” su un piano in 15 punti, che prevede anche un cessate il fuoco e il ritiro delle truppe di Mosca se Kiev dichiarerà la neutralità e accetterà limiti alle forze armate, con altri punti sull’adesione alla Nato, l’impegno a non ospitare basi militari o armi straniere. L’Ucraina ha smentito: la bozza “mostra la richiesta della parte russa. Nulla di più”.

In tre settimane, sono oltre 3 milioni le persone fuggite dall’Ucraina, nelle stime Onu, che ha calcolato i civili uccisi confermati in più di 700. Le autorità civili stimano che i morti nella sola Mariupol siano oltre 2.300, nell’assedio che ha lasciato gli abitanti senza cibo, acqua, riscaldamento e farmaci. I cadaveri vengono seppelliti in fosse comuni, altri giacciono nelle strade e nei sotterranei di un ospedale. Circa 30mila persone sono riuscite a fuggire dalla città martedì attraverso un corridoio umanitario. Il presidente del Comitato internazionale della croce rossa (Cicr) Peter Maurer è arrivato nel Paese per tentare di ottenere maggior accesso per le organizzazioni umanitarie e per aumentare la protezione dei civili.