Ucraina: da musicisti a rifugiati, Myroslava e gli altri in fuga da Kiev

Una delle tante drammatiche storie di chi fugge dalle bombe russe

 Il violino è l’unica cosa che ha portato con sé mentre fuggiva dall’Ucraina. Il suo amato strumento, però, è rimasto chiuso nella custodia: dall’inizio dell’invasione da parte della Russia, non ha suonato nemmeno una nota. “Non ho suonato per poter sentire le sirene ed eventualmente raggiungere il rifugio antiaereo”, spiega la ventenne Myroslava Sherbina, tra i diversi musicisti dell’Orchestra sinfonica giovanile dell’Ucraina che ora vivono come rifugiati.

 Sherbina racconta la sua storia in un’intervista all’Associated Press in una stazione ferroviaria dell’Ungheria mentre scappa dalla guerra. Con lei tanti altri giovani musicisti che hanno seguito la stessa strada. Il loro viaggio terminerà in Slovenia, il paese pronto ad accoglierli nell’ambito di una missione di evacuazione congiunta con un’orchestra locale. Violoncelli, violini, viole e altri strumenti giacciono sulla banchina del treno accanto ai loro giovani e disorientati proprietari. I ritardi di ore dei treni, causati dall’ondata di ucraini verso i confini, hanno fatto sì che circa 30 dei musicisti fossero ancora dispersi.

 “C’è un gruppo di circa 90 persone in arrivo in questa particolare stazione ferroviaria”, dice Uros Dokl, un volontario sloveno che ha percorso 665 chilometri per salutare i membri dell’orchestra. “Non tutti sono membri dell’orchestra, ma sono giovani che suonano musica e, naturalmente, i giovani hanno bisogno di una guida”, aggiunge. Sherbina si dice fiduciosa che la guerra in Ucraina finirà presto e che potrà tornare a casa. Fino ad allora, continuerà a studiare musica perfezionando la sua conoscenza del violino in Slovenia, un paese che non ha mai visitato prima.

 “Voglio sentirmi al sicuro in modo da potere esercitarmi, senza pensare che una bomba possa cadere e distruggere la mia casa”, evidenzia. Sono già oltre 1,7 milioni le persone in fuga dall’Ucraina in quella che le Nazioni Unite definiscono la crisi dei rifugiati in più rapida crescita in Europa dalla seconda guerra mondiale. Secondo l’Onu, se l’offensiva russa continuerà il numero di persone in fuga dall’Ucraina potrebbe raggiungere i 4 milioni.