Notte di terrore nucleare. E tramonta ogni spiraglio di ottimismo

Paura nella notte alla notizia di missili sul complesso nucleare. Cancellerie del mondo intero in allarme. Le bombe hanno colpito zona limitrofa

        L’allarme è rientrato solo nel cuore della notte e alle prime ore del mattino. La centrale nucleare di Zaporizhazhia colpita dall’artiglieria russa è in sicurezza. Nessuna fuga radioattiva ne innalzamento dei tassi. Le bombe hanno colpito poco dopo la mezzanotte una zona limitrofa all’impianto e il grande incendio sviluppato è stato domato. È stata una notte di paura, con le cancellerie del mondo intero in massima allerta. Una esplosione della centrale di Zaporizhazhia sarebbe catastrofe 10 volte superiore a quella di Chernobyl. 

Il sindaco di Enerhodar, Dmytro Orlov, in un breve messaggio video condiviso dai media ucraini locali ha esortato, poco dopo l’attacco, le truppe russe a smettere immediatamente di bombardare l’impianto e la zona adiacente. In precedenza aveva riferito di intensi combattimenti tra le forze ucraine e russe alla periferia della città. Oltre a quella di Zaporizhzhia, l’Ucraina ha altre tre centrali nucleari attive.

Il Presidente americano Joe Biden ha chiesto un vertice immediato del Consiglio di Sicurezza dell’Onu: la Russia, ha detto, ed il conflitto scatenato in Ucraina mette in pericolol’intero pianeta. 

Il cauto ottimismo di ieri è rapidamente tramontato, anche perché a nulla è servita l’intesa di massima raggiunta ieri per un cessate il fuoco e la creazione di corridoi umanitari. 

 L’intesa era stata trovata nel corso del secondo round di negoziati tra le due delegazioni che si è teneuto nuovamente in Bielorussia, questa volta nella foresta di Belovezhskaya Pushcha, vicino al confine con la Polonia. Il negoziatore russo Vladimir Medinsky, che ha guidato la delegazione, aveva parlato di “progressi significativi”. Mentre il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podoliak, ha riferito che, al di là della questione dei corridoi umanitari, Kiev “non ha ottenuto i risultati che si aspettava”. Entrambe le parti hanno deciso di proseguire i colloqui con un terzo round che si dovrebbe tenere all’inizio della prossima settimana, sempre in Bielorussia.

Zelensky ieri aveca proposto al presidente russo Vladimir Putin di tenere un colloquio diretto per fermare il conflitto., ha detto il leader ucraino, riferendosi agli incontri di Putin con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz al lungo tavolo del Cremlino. “Io non mordo. Di cosa hai paura?”, ha domandato.

Zelensky ha chiesto più aiuti all’Occidente, e ha ribadito l’importanza per il Paese di dichiarare una no-fly zone sull’Ucraina. L’ipotesi respinta dalla portavoce della Casa Bianca Jen Psaky che ha espresso la contrarietà di Washington a una opzione che “potrebbe portare a una guerra diretta tra Usa e Russia”.

Putin non sembra intenzionato a cedere. Parlando a un incontro con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza russo, il presidente ha di nuovo bollato come “nazista” il governo ucraino e ha accusato i combattenti e i “mercenari stranieri” di usare i civili come scudi umani. Ha incolpato Kiev di stare volutamente trattenendo nel Paese cittadini stranieri, tra cui studenti, e ha detto che è invece Mosca ad aver garantito corridoi umanitari. Putin ha elogiato i soldati russi, che “si stanno comportando da eroi”, promettendo indennizzi alle famiglie dei militari morti o feriti. L’operazione militare “sta procedendo secondo i piani”, ha garantito, sottolineando che gli obiettivi sono stati raggiunti.

In mattinata sia Putin che Zelensky hanno avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron. L’inquilino dell’Eliseo ritiene che “il peggio debba ancora arrivare”, ha riferito la presidenza francese al termine del colloquio con Putin che ha espresso “la sua grandissima determinazione” a continuare l’offensiva con l’obiettivo di “prendere il controllo” dell’intera Ucraina. Il Cremlino ha parlato di uno scambio franco di opinioni. Nel colloquio Putin ha riferito a Macron le condizioni poste dalla Russia per negoziare: la smilitarizzazione dell’Ucraina e il suo status neutrale.

Intanto è proseguita l’offensiva russa sul campo. Si è continuato a combattere a Enerhodar, vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande del Paese e un raid russo a Chernihiv, in un’area in cui ci sono scuole, abitazioni e un ospedale, ha causato la morte di oltre 20 civili. Kiev ha accusato Mosca di aver fatto affondare, colpedola con due missili, una nave cargo battente bandiera panamense e appartenente a una compagnia di navigazione estone.

Per evitare che il conflitto si allarghi il Pentagono ha creato una linea di comunicazione dedicata con il ministero della Difesa russa. Mentre sia Washington sia Londra hanno varato nuove sanzioni contro gli oligarchi russi. Quelle statunitensi hanno colpito anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

La Farnesina ha rinnovato la raccomandazione agli italiani di lasciare immediatamente l’Ucraina. L’ambasciata è stata trasferita a Leopoli dove in serata è arrivato l’ambasciatore Pier Francesco Zazo dopo aver condotto in salvo, fuori da Paese, tutti i connazionali ospitati nei giorni scorsi nella sua residenza.