Da ‘Kenya’ a ‘Giamaica’, da ‘Germania’ a ‘semaforo’: è ampio il ventaglio di alleanze possibili in Germania per formare un nuovo governo dopo le elezioni generali, in cui si deciderà dell’era post Merkel. Il sistema elettorale tedesco, proporzionale seppur con delle correzioni, produce governi di coalizione: per indicare le possibili formazioni si usa un ‘codice di colori’ che identifica ogni partito con un colore (nero per il blocco conservatore Cdu/Csu, rosso che indica sia i socialdemocratici della Spd sia la sinistra radicale Die Linke, giallo per i liberali della Fdp e naturalmente verde per i Verdi). Di conseguenza alle coalizioni si attribuiscono nomi che rispecchiano le combinazioni cromatiche.
Solitamente il candidato cancelliere o la candidata cancelliera del partito che ottiene il maggior numero di seggi al Bundestag guida i colloqui con i leader dei partiti con cui intende lavorare, ma non necessariamente è così. Naturalmente le probabilità di uno scenario rispetto a un altro dipendono in gran parte da chi sarà chiamato a guidare i colloqui: in caso di vittoria della Spd, quest’ultima probabilmente guarderebbe come primo alleato ai Verdi e come eventuale secondo ai liberali (che potrebbero accettare pur di scongiurare un esecutivo con Die Linke); in caso di vittoria dei conservatori, invece, la Cdu guarderebbe probabilmente ai liberali come primo alleato. Una cosa è certa: nessuno intende allearsi con l’estrema destra xenofoba di Alternativa per la Germania (AfD).
Di seguito una panoramica delle coalizioni possibili.
La Germania negli ultimi otto anni è stata guidata da una ‘Grosse Koalition’, cioè ‘Grande coalizione’, composta da blocco conservatore e socialdemocratici: far entrare i Verdi potrebbe garantire una maggioranza sicura, ma Spd e Cdu sono in testa a testa nei sondaggi e naturalmente chi sarebbe chiamato a scegliere il cancelliere farà la differenza.
Un’ipotetica coalizione fra Spd, liberali della Fdp e Verdi, anche questo eventualmente un inedito a livello federale, in passato è stato escluso dalla Fdp, ma stavolta i liberali (che non hanno partecipato all’ultimo governo) non escludono nessuna opzione.
Un’alleanza fra blocco conservatore, liberali della Fdp e Verdi sarebbe un inedito a livello federale: nel 2017 fu proprio un crollo dei negoziati per una coalizione Giamaica a far protrarre per molti mesi la formazione di un nuovo governo dopo le elezioni (le elezioni si tennero il 24 settembre del 2017 e il Bundestag elesse Merkel per il quarto mandato da cancelliera il 14 marzo del 2018). Verdi e Fdp, infatti, divergono su diversi aspetti. A far saltare le trattative nel 2017 fu il leader dei liberali Christian Lindner, che adesso punta però a far tornare il suo partito al potere.
Una combinazione fra blocco conservatore Cdu/Csu, centro-sinistra della Spd e liberali Fdp potrebbe numericamente funzionare.
Un’alleanza di Spd, Linke e Verdi è lo spettro che viene agitato dai conservatori quando i sondaggi danno in vantaggio la Spd. Condizione di base affinché sia uno scenario possibile è però innanzitutto che Die Linke superi la soglia di sbarramento del 5% per l’ingresso al Bundestag.
Un’alleanza soltanto fra Cdu e Verdi al momento sembrerebbe improbabile che riesca a ottenere una maggioranza.