Il Pentagono ha annunciato lo stop a tutti i voli destinati a far uscire dal Paese il personale delle missioni ormai chiuse

Scene di disperazione e caos all’aeroporto Hamid Karzai di Kabul, preso d’assalto dalla popolazione decisa a fuggire dopo che anche la capitale è caduta in mano ai talebani. Centinaia di uomini hanno invaso la pista controllata dalle forze Usa, rincorrendo gli aerei statunitensi nonostante gli spari d’avvertimento dei militari. Alcuni si sono aggrappati ai velivoli in fase di decollo, tre sono precipitati e morti. Altri sono arrivati armati, due poi uccisi dai soldati Usa. La tensione e il caos sono cresciuti così tanto, con il passare delle ore, che il Pentagono ha annunciato lo stop a tutti i voli destinati a far uscire dal Paese il personale delle missioni ormai chiuse, finché le condizioni di sicurezza non saranno ripristinate.

Molti Paesi si sono affrettati a evacuare i propri cittadini e collaboratori locali, di fronte all’avanzata inarrestabile dei combattenti estremisti, di fronte ai quali l’esercito nazionale è stato in gran parte inerte. Una ad una, gli ‘studenti barbuti’ hanno preso decine di capoluoghi di provincia, fino ad arrivare (domenica) a Kabul dichiarando la vittoria. In quelle ore, il presidente Ashraf Ghani fuggiva all’estero, mentre il suo governo crollava. L’avanzata talebana è iniziata mesi fa, ma negli ultimi giorni ha accelerato con forza, mentre ormai il ritiro delle truppe Usa e straniere dopo 20 anni di guerra si avvicina al completamento.

Le strade di Kabul sono ormai in mano agli estremisti. Fonti sul posto raccontano di strade apparentemente calme, con vie semideserte e nessuna presenza di ragazze e donne. Sono loro a rischiare di perdere ogni diritto, da quello di studiare a quello di disporre della propria vita, sotto la ‘legge islamica’ fondamentalista che i talebani sostengono. A rischio della vita sono poi tutti e tutte coloro che sono associabili a forze occidentali o avverse ai talebani. L’ambasciatore afghano All’Onu, Ghulam Isaczai, alla riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza ha raccontato che gli estremisti “cercano casa per casa, registrando nomi e cercando persone sulla loro lista nera. Ci sono già notizie di uccisioni mirate e saccheggi. Gli abitanti di Kabul stanno vivendo nella paura assoluta”.

“Il mondo segue quanto sta accadendo con il cuore pesante e profonda preoccupazione per ciò che sarà”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. E il Consiglio di sicurezza, nella riunione d’emergenza, ha chiesto colloqui per formare un nuovo governo “unito, inclusivo e rappresentativo, inclusa la piena, eguale e significativa partecipazione delle donne”. Ha anche domandato la fine immediata dei combattimenti e degli abusi dei diritti umani.

Nel frattempo, la difesa aerea uzbeka ha abbattuto un aereo militare afghano che ha sconfinato senza permesso, i due piloti sono stati feriti e arrestati. Mosca ha poi accusato Ghani di essere fuggito dal Paese con quattro auto e un elicottero carico di denaro. La 27enne Nillan, che vive a Kabul, ha raccontato di non aver visto alcuna donna o ragazza in città, quando vi ha guidato per 15 minuti: “Solo uomini e ragazzi. Sembra che il tempo si sia fermato, è cambiato tutto. Sembra che il nostro futuro sia finito”.

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