Intanto continua il conflitto tra israeliani e palestinesi
Mentre continua il conflitto tra israeliani e palestinesi, la diplomazia mondiale si sta muovendo per fermare l’escalation di violenza. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha tenuto una riunione di emergenza sulla situazione in Medio Oriente mentre l’Unione europea ha convocato per martedì una riunione urgente dei ministri degli Affari esteri.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha aperto l’incontro virtuale chiedendo alle parti di fermare il “ciclo insensato di spargimento di sangue, terrore e distruzione” e ha assicurato che l’Onu sta lavorando per un “cessate il fuoco immediato”. Guterres si è detto “sconvolto dal numero sempre più elevato di vittime civili palestinesi” e ha condannato i razzi lanciati da Gaza che hanno ucciso israeliani.
Alla riunione ha partecipato sia la parte israeliana sia quella palestinese. Il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Riad Malki, ha accusato Tel Aviv di aver commesso “crimini di guerra e crimini contro l’umanità”. Molti non vogliono usare queste parole, ma sanno che “sono vere” ha affermato, ricordando i nomi dei civili palestinesi uccisi nei raid di Israele a Gaza. “Quanti palestinesi dovranno essere uccisi per condannare Tel Aviv?”, ha domandato il ministro.
L’ambasciatore di Israele all’Onu, Gilad Erdan, da parte sua, ha accusato Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, di aver attaccato civili israeliani in maniera “premeditata” per “raccogliere consenso politico in Cisgiordania” con l’obiettivo di “sostituire l’Autorità palestinese” che controlla il territorio. Hamas, ha detto Erdan, “è rimasta frustrata quando il presidente Abbas ha posticipato le elezioni palestinesi, dopo non averle tenute per 15 anni. Ha cercato un altro modo per prendere il potere, quindi ha scelto di aumentare le tensioni a Gerusalemme come pretesto per cominciare il conflitto”.
Gli Stati Uniti hanno confermato il massimo impegno per arrivare al cessate il fuoco, mentre la Cina ha accusato Washington di aver impedito all’Onu di arrivare a una posizione unitaria e di voler marginalizzare la questione palestinese. Il presidente Usa Joe Biden ha espresso grave preoccupazione per gli attacchi da parte di entrambi i fronti ma ha anche riconosciuto il “diritto di Israele a difendersi”. La Cina, che detiene la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza, ha invece offerto il proprio sostegno ai palestinesi, invitando le parti a riprendere i colloqui di pace sulla base di una soluzione a due Stati. Pechino ha insinuato che Tel Aviv abbia voluto intensificare gli scontri per allontanare ulteriormente gli Usa (vicini a Israele) e l’Iran (vicino ai palestinesi) mentre a Vienna sono in corso i negoziati per far rientrare entrambe le potenze all’accordo sul nucleare iraniano, fortemente osteggiato da Israele.
Intanto nell’Ue, l’Alto rappresentante Josep Borrell ha convocato per martedì un Consiglio straordinario dei ministri degli Esteri in videoconferenza “in considerazione dell’escalation in corso tra Israele e Palestina e del numero inaccettabile di vittime civili”. Borrell ne ha parlato sabato anche con il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio che, dal canto suo, ha invitato Bruxelles a “prendere una posizione chiara e unitaria e a lavorare per spingere le parti a sedersi nuovamente al tavolo dei negoziati”.
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