Russia in piazza per Navalny: migliaia di arresti

Le manifestazioni nel giorno del discorso di Putin

Migliaia di persone sono scese in piazza in tutta la Russia a sostegno di Alexei Navalny nel giorno in cui Vladimir Putin ha tenuto il suo discorso annuale alla nazione, lanciando all’Occidente l’avvertimento di non superare “linee rosse”. I collaboratori di Navalny, oppositore numero uno del presidente russo, avevano convocato le manifestazioni visto il peggiorare delle sue condizioni di salute in detenzione, aggravate dallo sciopero della fame che ha iniziato il 31 marzo per protestare contro il fatto che non gli viene dato accesso al suo medico.

Quale sia stata l’affluenza a livello nazionale non è chiaro: sicuramente erano in migliaia a Mosca. Quel che è certo, però, è che la repressione è cominciata prima ancora che iniziassero i cortei (cosa definita “deplorevole” dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel): oltre 1.200 gli arresti in più di 80 città, secondo i dati della ong OVD-Info. La città con più arresti San Pietroburgo, dove sono state fermate 493 persone, mentre a Mosca i fermi sono stati 23. Tra i fermati nella capitale ci sono anche l’avvocata della Fondazione anti corruzione di Navalny, Lyuba Sobol, e la sua portavoce Kira Yarmysh. La prima è stata prelevata dalla polizia mentre era in taxi; la seconda, attualmente agli arresti domiciliari per accuse legate a proteste svoltesi a gennaio a sostegno del politico, è stata fermata vicino all’ingresso della sua abitazione, nell’ora in cui le è concesso uscire.

Il discorso di Putin è giunto quest’anno in un momento di tensione molto alta fra la Russia e l’Occidente, in relazione soprattutto alla situazione di Navalny e dell’Ucraina. “Spero che nessuno penserà di oltrepassare la cosiddetta linea rossa” con la Russia, una linea che “determineremo noi stessi caso per caso”, ha tuonato il leader del Cremlino. Che ha anche definito la situazione in Bielorussia un “tentativo di colpo di Stato contro Lukashenko, rimproverando l’Occidente di immobilismo. Poi ha avvertito che chiunque metterà in atto provocazioni contro gli interessi fondamentali della sicurezza russa “si pentirà delle proprie azioni”.

La situazione dell’oppositore russo preoccupa da giorni e ha attirato l’attenzione internazionale. “Crediamo che la vita di Navalny sia in serio pericolo”, hanno dichiarato quattro esperti indipendenti di diritti umani nominati dal Consiglio diritti umani dell’Onu, che hanno chiesto di portare Navalny urgentemente fuori dalla Russia per cure mediche.

Navalny, 44 anni, noto per le sue inchieste e campagne contro la corruzione, è stato arrestato lo scorso 17 gennaio, non appena ha messo piede a Mosca dopo cinque mesi in Germania, dove è stato curato a seguito dell’avvelenamento subito in Russia. Avvelenamento per il quale punta il dito contro il Cremlino, che respinge le accuse. Sta scontando una condanna a due anni e mezzo di carcere per accuse di appropriazione indebita, un caso che secondo Navalny è politicamente motivato: dopo avere cominciato a soffrire di dolori alla schiena e scarsa sensibilità alle gambe, ha chiesto di vedere i suoi medici, cosa che gli è stata negata e motivo per cui ha avviato il digiuno. Nel fine settimana quattro dottori hanno lanciato un allarme sulle sue condizioni di salute, dicendo che potrebbe morire in qualunque momento. Domenica è stato trasferito in un ospedale in un’altra prigione, ma le autorità carcerarie hanno respinto i tentativi dei suoi medici di fargli visita.