Marocco, Comitato in difesa vittime di Bouachrine denuncia ‘politicizzazione’ del caso

Con dichiarazioni rilasciate all'uscita dal carcere,  Monjib "ha danneggiato l'immagine del Regno in termini di diritti umani" ma ha anche "danneggiato le vittime di stupro e di violenza sessuale", sostengono gli avvocati

Il Comitato per la difesa delle vittime di Bouachrine ha organizzato una conferenza stampa a seguito delle accuse rivolte da Maâti Monjib. Con dichiarazioni rilasciate all’uscita dal carcere,  Monjib “ha danneggiato l’immagine del Regno in termini di diritti umani” ma ha anche “danneggiato le vittime di stupro e di violenza sessuale”, sostengono all’unanimità gli avvocati membri del Comitato per la difesa delle vittime del giornalista Taoufik Bouachrine, che sta scontando una pena di 15 anni per stupro. Lo storico Maati Mounjib, perseguito per appropriazione indebita, ha dato il proprio sostegno a Bouachrine, suscitando rabbia nelle vittime e nei loro avvocati.
Durante il suo intervento,  Mohamed El Housseini Kerrout, avvocato di Rabat, ha evidenziato “la sofferenza delle vittime di stupro e violenza sessuale”, sottolineando che “le loro ferite non saranno mai rimarginate”. Ha anche sottolineato l’importanza di avere “un quadro giuridico che protegga e tenga conto dei diritti delle vittime della tratta di esseri umani”. Il membro del Comitato ha precisato che i querelanti sono vittime di una campagna diffamatoria, denunciando “i molteplici tentativi da parte di presunte organizzazioni per i diritti umani di politicizzare questi casi al fine di ingannarli”. Ha anche detto che “queste donne aggredite non hanno ricevuto alcun sostegno per la loro esperienza traumatica e sono in un reale stato di disagio psicologico”.
Da parte sua, Meriem Jamal Idrissi ha ricordato che l’arresto di Maâti Monjib è stato effettuato sulla base di una decisione del tribunale per rispondere alle accuse: e ha anche osservato che “le sue parole costituiscono una violazione della legge”.
Abdelfattah Zahrach ha poi posto l’accento sulla “falsa interpretazione del parere consultivo di un gruppo Onu sulla vicenda Bouachrine”, indicando “il desiderio di alcune organizzazioni di strumentalizzarlo”. Zahrach ha condannato le parole di Maâti Monjib e ha osservato che “gli atti criminali per i quali Bouachrine è stato condannato sono stati documentati”, mentre osserva che “le sue vittime hanno subito ogni forma di abuso”.
Il Comitato delle vittime intende presentare una denuncia in Francia contro Maâti Monjib per diffamazione e ha sottolineato lo stupefacente silenzio del governo.

Anche le vittime di Taoufik Bouachrine, in particolare Naïma Lahrouri, Sarah El Mers e Asmaa Hallaoui, e Hafsa Boutahar, vittima di Omar Radi, hanno voluto prendere le parola per raccontare le loro esperienze e sottolineare le campagne di molestie lanciate contro di loro dai media e dagli amici degli accusati.