Donald Trump non si arrende alla sconfitta. A circa un mese dall’Election day, nel primo comizio politico da allora, nello Stato chiave della Georgia che Biden è il primo democratico ad aggiudicarsi dal 1992, il presidente Usa è tornato alla carica con accuse di frode. “Lasciate che rubino di nuovo la Georgia e non potrete più guardarvi allo specchio”, ha detto alle migliaia di sostenitori radunate a Valdosta, perlopiù senza mascherina.
L’occasione del comizio erano i ballottaggi del 5 gennaio per due senatori repubblicani in carica, David Perdue e Kelly Loeffler. Ballottaggi che decideranno quale partito controllerà il Senato quando a gennaio Joe Biden si insedierà alla Casa Bianca. Ma nonostante l’obiettivo fosse quello di sostenere i due senatori Gop, il comizio fiume di Trump, durato quasi due ore, ha virato in gran parte sulle presunte frodi denunciate dal tycoon.
È emerso che prima del comizio Trump aveva incassato il rifiuto da parte del governatore repubblicano, Brian Kemp, al quale aveva proposto di convocare una sessione speciale del Parlamento della Georgia, secondo la Cnn per ribaltare l’esito delle elezioni convincendo i parlamentari a scegliere elettori che sostenessero lui e non Biden. Il tutto nonostante Biden abbia vinto le presidenziali con 306 voti elettorali contro i 232 di Trump (i Grandi elettori si riuniranno il 14 dicembre per formalizzare l’esito del voto di novembre). Il repubblicano, inoltre, aveva proposto a Kemp di chiedere una verifica delle firme dei voti postali, per dimostrare presunte frodi. Il no del governatore appartenente al suo stesso partito non gli è andato giù, così Trump lo ha attaccato durante il comizio: Kemp dovrebbe “diventare molto più duro”, ha detto.
La folla – in cui molti sventolavano i poster con lo slogan ‘Make America Great Again’ – ha accolto il magnate con urla di approvazione: ‘Stop al furto’ e ‘Quattro anni ancora’, cantavano sposando la linea che non dà ancora per scontata la sconfitta di Trump. Ma nonostante l’euforia alcuni repubblicani temono che le continue accuse di frode del presidente possano agire come un boomerang contro il suo partito, scoraggiando i sostenitori ad andare a votare per i ballottaggi del Senato perché convinti che il sistema è truccato.
A smentire Trump, intanto, il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, anche lui repubblicano. “Non abbiamo mai trovato una frode sistemica, non abbastanza da ribaltare l’esito delle elezioni. Abbiamo oltre 250 casi adesso, ma al momento non vediamo nulla che possa ribaltare la volontà del popolo qui in Georgia”, ha detto in un’intervista ad Abc News. “Sono un conservatore repubblicano e sono deluso, ma questi sono i risultati”, ha concluso.