Orgia a Bruxelles in lockdown: confessa eurodeputato di Orban

Coinvolto József Szájer uno degli storici e influenti membri di Fidesz

Scandalo a luci rosse a Bruxelles. La polizia ha denunciato 25 persone, tra cui diplomatici e un eurodeputato, per un’orgia avvenuta in rue des Pierres, quartiere gay della città nella notte tra venerdì 27 e sabato 28 novembre. Coinvolto anche József Szájer, membro ungherese del Parlamento europeo, appartenente al partito Fidesz di Viktor Orban, che ha ammesso, tramite un comunicato, di aver preso parte a quel festino nel centro della capitale belga. “Ero presente a questa festa”, scrive il rappresentante europeo che però aggiunge: “Non ho consumato droghe, mi sono offerto alla polizia sul posto per fare un test di screening, ma non l’hanno fatto”. La polizia ha detto che è stata trovata una pillola di ecstasy. “Non ho niente a che fare con questa pillola, non so chi l’ha messa o come. Ho fatto una dichiarazione alla polizia. Mi dispiace di aver violato le regole, sono stato irresponsabile e ne sopporterò le sanzioni”, ha detto Szájer che, secondo quanto scrivono diversi siti belgi, alla vista degli agenti avrebbe prima tentato di scappare da una grondaia per poi cercare di sottrarsi agli accertamenti invocando l’immunità diplomatica.

Szájer ha definito il suo comportamento “irresponsabile” scusandosi poi con la famiglia, con i colleghi e con tutti gli elettori che per ben quattro volte lo hanno votato al parlamento ungherese prima, tra il 1990 e il 2002, e altrettante al Parlamento europeo, dal 2004. “Il passo falso è strettamente personale, io sono l’unico che ne deve assumere la responsabilità. Chiedo a tutti di non estenderlo alla mia terra o alla mia comunità politica”, ha aggiunto Szájer contro cui, nelle ultime ore , è scoppiata una polemica infinita soprattutto online. L’eurodeputato, perfettamente in linea con il suo partito, negli anni si è infatti distinto per le posizioni rigide soprattuto contro i matrimoni gay e con dichiarazioni omofobe che alla luce di quanto accaduto venerdì notte appaiono più che contraddittorie. E in rete c’è chi ironizza, come il fondatore della Rete europea per i diritti Lgbtqi, Rémy Bonny, che su Twitter scrive: “I valori cristiani di Orban iniziano a farsi davvero interessanti”.