Trump nomina Barrett giudice alla Corte suprema al posto di Ginsburg

Democratici in rivolta, si attende conferma del Senato

Il presidente americano Donald Trump ha nominato Amy Coney Barrett giudice della Corte Suprema. La decisione del tycoon ora al vaglio del Senato per la conferma. In caso di fumata bianca la Barrett, 48enne cattolica conservatrice e antiabortista, prenderà il posto dell'icona liberal Ruth Bader Ginsburg, scomparsa il 18 settembre. Il tycoon ha lodato Barrett come "una donna di notevole intelletto e carattere", dicendo di aver studiato attentamente la sua carriere prima di fare la scelta. "Tu sei eminentemente qualificata", ha detto, mentre Barrett era in piedi accanto a lui nel Rose Garden della Casa Bianca con il marito e i sette figli. "Questa è la mia terza nomination dopo il giudice Gorsuch e il giudice Kavanaugh, ed è davvero un momento di grande orgoglio", ha detto Trump.

"Un giudice deve applicare la legge così com'è scritta, i giudici non sono politici e non devono far trasparire le loro opinioni", ha dichiarato Barrett che ha poi ricordato il giudice Scalia: "Ha avuto un'influenza che non posso neanche quantificare sulla mia vita, continuo a imparare molto dal suo esempio", ha spiegato la 48enne che ha parlato anche di colei che andrà a sostituire. "La giudice Ginsburg ha iniziato la sua carriera in un momento in cui le donne non erano le benvenute nella professione legale, ma non solo ha rotto soffitti di cristallo, li ha distrutti", ha sottolineato Barrett che ha poi concluso: "Se dovessi essere confermata, sarò consapevole di chi è venuto prima di me", ha detto, "la bandiera degli Stati Uniti sventola ancora a mezz'asta in memoria della giudice Ruth Bader Ginsburg per segnare la morte di una grande americana".

Ma la decisione di Trump non è piaciuta ai democratici che già nei giorni scorsi avevano espresso il loro dissenso per una nomina che arriva poco prima delle elezioni presidenziali. Il candidato del partito dell'Asinello, Joe Biden, si è appellato nuovamente affinché la conferma avvenga solo dopo il 3 novembre.  "Il Senato non dovrebbe agire su questo posto vacante fino a quando il popolo americano non avrà scelto il prossimo presidente e il prossimo Congresso", ha dichiarato l'ex vicepresidente americano.