Il presidente è stato formalmente nominato dal partito repubblicano alle elezioni presidenziali di novembre. Il figlio Donald Jr: "Biden vuole toglierci la libertà di parola"
Il presidente Donald Trump si riappropria della scena dopo una settimana di convention dei democratici e vola a Charlotte per tenere un discorso a sorpresa, dopo essere stato formalmente nominato dal partito come candidato repubblicano alle elezioni presidenziali di novembre.
Il tycoon, nel primo giorno di convention nazionale Gop, è andato subito all'attacco dei dem accusandoli di utilizzare a proprio favore la pandemia di coronavirus per vincere le elezioni tramite brogli. "Possono vincere solo con un voto truccato", ha detto tra gli applausi dei presenti, in numero ridotto a causa del Covid-19. "Li abbiamo beccati a fare cose davvero brutte nel 2016, dobbiamo stare attenti perché ci stanno provando di nuovo", ha rincarato la dose Trump, gettando una nuova ombra sulla regolarità delle elezioni e del voto per corrispondenza, tanto osteggiato dal presidente.
Per un'ora il tycoon ha parlato alla platea difendendo l'operato dell'amministrazione sulla gestione della pandemia, elencando i "successi" ottenuti dalla Casa Bianca, dalla sconfitta dell'Isis alla creazione di posti di lavoro, e attaccando il programma dei democratici. Se Joe Biden vincerà "la Cina possederà questo Paese", ha insinuato Trump, e ancora: "i democratici "non vogliono il petrolio, non vogliono armi nè religione, non penso andranno bene in Texas", ha detto, criticando apertamente il piano di Biden per un Paese green. Poi il tycoon ha dato un assaggio di quello che potrebbe accadere se venisse rieletto: "Proteggerò il secondo emendamento", che garantisce ai cittadini il diritto di possedere armi da fuoco, e "rafforzerò le forze dell'ordine e la polizia".
Alla convention è intervenuto anche il figlio, Donald Trump Jr: "Joe Biden e la sinistra radicale vogliono toglierci la libertà di parola". Al fianco del tycoon anche l'ex ambasciatrice americana all'Onu Nikki Haley: "L'America – assicura – non è un paese razzista".
"Nessuno ha fatto più di me per gli afroamericani", ha ribadito il presidente, puntando il dito, in particolare, contro un "inerte" Obama. Trump ha poi attaccato la frangia più radicale della sinistra americana, assicurando che non vuole un futuro da Paese socialista per gli Usa.
La convention Gop è un momento cruciale per il presidente, che è in coda nei sondaggi nazionali e statali e ora ce la sta mettendo tutta per evitare di non essere rieletto. Secondo un nuovo sondaggio di Associated Press e Norc Center for Public Affairs Research, solo il 23% degli elettori pensa che il Paese stia andando nella giusta direzione, mentre il 75% pensa che sia sulla strada sbagliata. Ad aggravare la posizione di Trump, dopo l'arresto del suo ex stratega Steve Bannon, è arrivata anche la notizia delle dimissioni di Kellyanne Conway, figura di spicco nel team della Casa Bianca e tra i consiglieri che più a lungo sono rimasti al fianco del presidente, sin dalla corsa elettorale del 2016 quando lei era manager della sua campagna. La consigliera ha spiegato di voler passare "più tempo con la famiglia", dopo che la figlia ha mostrato insofferenza per il lavoro della madre. Durante il discorso tenuto alla convention Gop è arrivata poi una nuova tegola per il presidente: la procuratrice generale dello Stato di New York, la democratica Letitia James, ha aperto un'inchiesta sulla Trump Organization per il sospetto che abbia gonfiato il valore di alcuni beni per ottenere in cambio prestiti e agevolazioni fiscali ed economiche.