Libano, due violente esplosioni a Beirut: 30 morti e 2500 feriti

Le deflagrazioni nella zona del porto, forse innescate da un incendio in un deposito di fuochi d'artificio e da sostanze esplosive sequestrate anni fa. Ferito lievemente un militare italiano.  

Almeno 30 persone sono morte e altre 2500 sono rimaste ferite a Beirut, nelle due esplosioni verificatesi nel centro della capitale libanese. Il bilancio fornito dal ministero della sanità. I video diffusi online mostrano una prima esplosione vicino a un grande edificio, che causa una collana di fumo, e pochi secondi dopo nello stesso luogo una molto più grande detonazione che solleva un grande fungo di fumo e un'onda d'urto nella città. La causa delle esplosioni non è chiara, mentre il Paese attraversa una grave crisi economica e sono in corso tensioni tra Israele e il gruppo sciita Hezbollah. Secondo fonti d'agenzia locali una delle esplosioni sarebbe stata innescate da un incendio in un deposito di fuochi d'artificio nella zona del porto, nel quale c'erano "sostanze chimiche altamente esplosive sequestrate anni fa", ha detto il ministro dell'Interno Mohammad Fahmi.

Un militare italiano del contingente ha riportato lievi ferite. È stato lo stesso militare a informare direttamente i familiari sul suo stato di salute. Lo ha reso noto lo Stato maggiore della Difesa con un comunicato.

La tragedia arriva a pochi giorni dalla sentenza del tribunale speciale dell'Onu, attesa il 7 agosto, su quattro membri di Hezbollah, accusati in contumacia dell'omicidio dell'ex premier Rafik Hariri avvenuto nel febbraio 2005 nella capitale. L'esplosione di un'autobomba provocò una strage con 21 morti e 226 feriti.