Coronavirus: in Cina superati i mille morti. Pesanti ripercussioni sull’economia

Primo caso in California. Fabbriche ancora chiuse nella Repubblica Popolare, tra queste Foxconn, fornitore di Apple. Crolla il turismo dalla Cina anche in Italia. Il commissario Borrelli: "Se necessari pronto controlli anche nelle stazioni"

Hanno superato quota 1000 i morti per Coronavirus, precisamente sono 1016 dopo le ultime 108 vittime registrate in Cina, quasi tutte nella provincia di Hubei, dove si trova Wuhan. I contagi sono oltre 42mila. Primo caso in California, infettato un americano evacuato proprio dalla città focolaio dell'epidemia. Pechino intanto annuncia la sperimentazione sui topi di un primo vaccino. In Italia il governo studia misure a sostegno delle imprese.

Sono pesantissime le ricadute sull'economia mondiale: a partire dalle ripercussioni sul turismo dalla Cina, anche in Italia. Si moltiplicano le defezioni degli espositori nelle fiere internazionali, saltano anche eventi sportivi globali.

Per quanto rguarda l'Italia il commissario Angelo Borrelli in un'intervista al Corriere della Sera dice: "La situazione è in continua evoluzione e noi abbiamo pianificato interventi in tutti gli scenari possibili. Controlli nelle stazioni? Se ci sarà bisogno, siamo pronti". 

Le autorità cinesi avevano inizialmente riferito che diverse fabbriche avrebbero riaperto i battenti nella giornata di lunedì 10 febbraio, dopo essere rimaste chiuse per evitare ulteriori contagi. Ma nella provincia di Guangdong, centro manifatturiero cinese più importante, non c'è notizia della riapertura degli impianti. In diverse località, le autorità stanno invitando le aziende a rimanere chiuse fino al prossimo 1° marzo. In una nota, gli analisti di Morgan Stanley hanno scritto che l'interruzione della produzione e di conseguenza della catena dell'offerta rappresenta "la principale preoccupazione per l'economia globale, visto che le catene dell'offerta sono ormai integrate, soprattutto in Asia". Morgan Stanley ritiene che ci saranno conseguenze negative sull'economia mondiale e della Cina nei mesi di febbraio e marzo. Lo stop prolungato alla riapertura delle fabbriche manderà all'aria i piani di produzione di diverse multinazionali? Foxconn, rifornitore di Apple, è tra le aziende che continuano a rimanere chiuse, e diversi analisti stanno già rivedendo al ribasso le stime di produzione degli iPhone di Apple.

Sul bilancio delle vittime, il sito Forexlive.com riporta l'articolo pubblicato sul sito Mish Talk, che cita a sua volta le indiscrezioni del miliardario cinese Guo Wengui, esiliato in Usa. Wengui smentisce i dati ufficiali delle vittime snocciolati dal governo di Pechino, affermando che i forni crematori stanno lavorando a ritmi 4-5 volte superiori alla norma. I media stranieri segnalano il caso della società funeraria attiva a Hubei, provincia che include la città di Wuhan, focolaio del coronavirus. La società, You Hu, ha riportato di essere sul punto di collassare, tanto il lavoro è insostenibile, a causa delle cremazioni continue, e che ormai i dipendenti dormono al massimo due-tre ore a notte. "Abbiamo ricevuto 127 cadaveri ieri, e ne abbiamo cremati 116. Di questi, per otto di loro il certificato di morte parla di vittime del coronavirus, o anche della polmonite di Wuhan, 48 risultano solo casi sospetti". Insomma, la documentazione ufficiale non rivelerebbe in molti casi – le conferme sarebbero solo 8 su 116 – il motivo del decesso (che sarebbe il coronavirus). Tanto che il miliardario Guo Wengui ritiene che i veri numeri siano i seguenti: 1,5 milioni di casi di persone infettate (contro 40.000 circa resi noti), e 50.000 morti soltanto nella città di Wuhan (rispetto agli oltre 900 decessi ufficiali nell'intera Cina).