Le vittime del virus partito da Wuhan sono 361, oltre 17mila i contagi. In mattinata arriva a Roma il Boeing KC767 dell’Aeronautica militare con a bordo i 56 connazionali, uno è rimasto in Cina perché colpito da febbre
Sono finalmente rientrati in Italia i 56 connazionali che erano bloccati a Wuhan, ittà focolaio dell'epidemia di Coronavirus. Uno di loro è stato trattenuto in Cina perché gli è salita la febbre. I connazionali resteranno sotto osservazione per due settimane al campus olimpico della Cecchignola. Allo Spallanzani di Roma ieri è stato isolato il coronavirus, siamo tra i primi paesi al mondo a farlo. Sarà più facile combattere l'epidemia. Nell'ospedale romano è ricoverato un paziente straniero, arrivato, in tarda serata di ieri, in condizioni compromesse e attualmente si trova in rianimazione. A quanto si apprende non dovrebbe trattarsi di coronavirus.
Intanto in Cina salgono a 361 i morti causati dal coronavirus superando quelli provocati dalla Sars: nel 2003 furono 349 i decessi provocati dalla sindrome respiratoria acuta. I casi sospetti sono invece più di 21mila mentre accelerano anche le guarigioni che salgono a quota 475. Secondo gli esperti americani il coronavirus sarà quasi certamente una pandemia, vista l'elevata trasmissibilità. Pechino chiede "con urgenza mascherine e tute per fare fronte all'epidemia". L'emergenza sanitaria intanto affossa le borse cinesi, riaperte dopo la lunga pausa per il capodanno lunare: bruciati 420 miliardi di dollari di capitalizzazione