Tregua a partire dalla mezzanotte di domenica 12 gennaio. Di Maio sente il suo omologo turco, si pensa a un trilaterale Italia-Russa-Turchia
Ahmed Al Mismari, portavoce dell'Esercito nazionale libico, del generale Khalifa Haftar ha annunciato il cessate il fuoco a partire dalla mezzanotte di domenica 12 gennaio. Lo riposta l'agenzia turca Anadolu. A lanciare l'appello perché cessassero le ostilità erano state la Russia e la Turchia.
Tregua accolta, con una nota diffusa in nottata, dal primo ministro del governo di accordo nazionale libico, Fayez al-Serraj. Il premier dell'esecutivo riconosciuto dall'Onu ha confermato il cessate il fuoco e ha invitato le parti a un negoziato guidato dalle Nazioni Unite e a organizzare una conferenza nazionale in vista della Conferenza di Berlino per arrivare alla pace. Serraj avverte però anche che in caso di violazione, Tripoli si difenderà.
La svolta arriva poche ore dopo l'incontro tra il premier Giuseppe Conte e al-Serraj a Palazzo Chigi, che era stato annullato mercoledì scorso dal premier libico, offeso dall'arrivo a Roma del suo rivale Khalifa Haftar. Il capo dell'esecutivo di Tripoli è stato ricevuto con tutti gli onori. Con Serraj il presidente del Consiglio ha un colloquio di quasi tre ore, seguito da una conferenza stampa congiunta dove Conte ribadisce che il conflitto tra le forze libiche deve fermarsi, e vanno altresì bloccate le interferenze esterne. Questo è l'unico obiettivo dell'Italia, e "non ci sono agende nascoste", sottolinea.
Il premier, dopo gli incontri con le due parti, inizierà un tour diplomatico, ripercorrendo le tappe che solo qualche giorno fa ha compiuto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: lunedì sarà in Turchia, che appoggia al-Serraj, e martedì sarà la volta dell'Egitto, che sostiene invece il generale Haftar. Sono in agenda anche diversi colloqui telefonici. Uno dei primi è con il presidente francese Emmanuel Macron, cui Conte riferisce dei colloqui avuti con i leader libici. Palazzo Chigi e l'Eliseo ribadiscono l’importanza di un coordinamento a livello europeo a favore del processo di pacificazione.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo quanto si apprende, domenica mattina ha sentito al telefono il suo omologo turco Çavusoglu. Al centro dei colloqui la crisi libica. I due in particolare hanno ribadito la volontà di un trilaterale Italia-Russia-Turchia. I ministri hanno anche rinnovato il loro impegno volto a rafforzare gli sforzi in corso per il successo della Conferenza di Berlino e l'ottenimento di un cessate il fuoco duraturo.
Lo stesso Di Maio parla di passi avanti: "Si potrà presto fissare la conferenza di Berlino sulla Libia, quella che mette intorno ad un tavolo gli attori di questa maledetta guerra per procura". Il titolare della Farnesina rivela anche che, durante la sua recente visita ad Istanbul, si è parlato della possibilità di aprire un tavolo proprio con i rappresentanti di Roma, Mosca e Ankara. Insomma, il leader pentastellato liquida le critiche all'esecutivo parlando di "invettive gratuite": l'Italia avrebbe voce ai tavoli importanti, quelli che potrebbero portare ad un cessate-il-fuoco.