È stato scambiato per un velivolo "ostile". Zarif: "Causato dall’avventurismo degli Usa"
È arrivata l’ammissione dell’Iran. L’aereo dell’Ukrainian International Airlines, precipitato mercoledì 8 gennaio poco dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran causando la morte di 176 persone, è stato abbattuto per via di un "errore umano". È stata la tv iraniana a darne notizia confermando la tesi sostenuta da Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna. Un comunicato del Quartier generale delle Forze armate iraniane ha spiegato che il boeing è stato "erroneamente" preso di mira perché scambiato per un "aereo nemico". Nell'annuncio è stato poi specificato che verranno messe in atto "riforme essenziali nei processi operativi per evitare simili errori in futuro", specificando che verranno perseguiti legalmente "coloro che hanno commesso l'errore".
Poco dopo sono arrivate le parole del presidente iraniano Hassan Rohani. "La Repubblica islamica dell'Iran si rammarica profondamente per questo errore disastroso" e le "indagini proseguiranno per identificare e perseguire" gli autori di questa "grande tragedia" e "questo sbaglio imperdonabile" che ha causato la morte di "176 persone innocenti", ha scritto Rohani in un post sul suo account Twitter in cui ha espresso le sue profonde condoglianze alle famiglie delle vittime.
Diversa la linea del ministro degli Affari esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, che sempre su Twitter sostiene che "l'errore umano" l'abbattimento dell'aereo di linea ucraino da parte delle forze armate dell'Iran è accaduto nel "momento di crisi causato dall'avventurismo degli Usa". "È un giorno triste", ha scritto Zarif che ha poi aggiunto: "Il nostro profondo rammarico, le nostre scuse e condoglianze al nostro popolo, alle famiglie di tutte le vittime e alle altre nazioni colpite".