Durante l'attacco avrebbe gridato "Allah Akbar" secondo quanto riferito da alcuni testimoni
La Francia ripiomba nel terrore di un attacco terroristico. Verso le 14 di ieri un uomo ha aggredito a coltellate i passanti, a quanto pare colpendoli a caso, nel parco Hautes Bruyères di Villejuif, cittadina vicino a Parigi, prima di essere "neutralizzato" dalla polizia. Secondo alcuni testimoni avrebbe gridato "Allah akbar", facendo pensare a un gesto di matrice jihadista. Sul posto è intervenuta la procura nazionale antiterrorismo, ma le indagini sono state affidate intanto alla procura di Créteil. Secondo Le Parisien, l'aggressore sarebbe un uomo nato nel 1997 a Les Lilas, nell'hinterland della capitale, con alle spalle problemi psichiatrici. Si tratterebbe di Nathan C., identificato dalla carta di credito e dalle impronte digitali. Non risulterebbe essere stato ricoverato in ospedale al momento degli eventi, gli investigatori stanno verificando se fosse in cura. Nel suo "viaggio criminale", come l'ha definito Loïc Travers, segretario del sindacato di polizia Alliance Police Nationale Île-de-France, ha ferito tre persone, una mortalmente. Si tratterebbe di un uomo di Villejuif di 56 anni che stava passeggiando con la moglie e ha cercato di proteggerla venendo ferito. La compagna, di 47 anni, è stata ricoverata in gravi condizioni. La terza vittima è una donna di 30 anni, colpita in modo meno serio alla schiena. Nathan C indossava un lungo indumento bianco, era scalzo e aveva la barba. Sarebbe arrivato da solo, secondo le immagini di videosorveglianza, e poi avrebbe cercato di fuggire in direzione della vicina cittadina di Haÿ-les-Roses, verso un centro commerciale Carrefour. L'uomo, dopo i primi ferimenti, "ha cercato di attaccare altre vittime che sono riuscite a evitarlo", ha spiegato la procuratrice di Créteil, Laure Beccuau. È stato poi abbattuto dalla polizia, che nel frattempo è arrivata e lo ha inseguito. Secondo un funzionario del sindacato di polizia Sgp, Yves Lefebvre, gli agenti hanno sparato ripetutamente all'aggressore perché temevano che indossasse una cintura esplosiva e potesse azionarla. Si è scoperto in seguito che non l'aveva. Sul posto sono infatti intervenuti gli artificieri per verificare che sul corpo non ci fossero esplosivi.