Marocco, Usa: Bene lotta contro terrorismo, sua strategia complessiva lo argina

Il Marocco nel 2018 ha proseguito "la sua strategia anti-terrorismo onnicomprensiva", che include "vigili misure di sicurezza, cooperazione regionale e internazionale e politiche anti-radicalizzazione" e questi sforzi "hanno ampiamente mitigato il rischio di terrorismo". È quanto afferma il dipartimento di Stato degli Stati Uniti nel suo report annuale sul terrorismo, pubblicato a ottobre del 2019. Il rapporto Usa segnala tuttavia che "il Paese continua ad affrontare sporadiche minacce, perlopiù di cellule terroristiche indipendenti, la maggior parte delle quali dice di essere ispirata o affiliata all'Isis". A questo proposito Washington ricorda il caso di dicembre 2018, quando due turiste scandinave sono state uccise nella regione dell'Alto atlante mentre erano accampate in una zona montagnosa, in un attacco ispirato all'Isis, primo incidente terroristico in Marocco dall'attentato di Marrakesh del 2011. Il 'Country Reports on Terrorism' è un rapporto sul terrorismo nel mondo Paese per Paese, che viene pubblicato dal dipartimento di Stato Usa ogni anno e presentato al Congresso.

Nel documento, Washington elogia la politica di lotta al terrorismo del Marocco, sottolineando che la sua strategia per contrastare l'estremismo violento è complessiva e "dà priorità allo sviluppo economico e umano oltre che contrastare la radicalizzazione e supervisionare la sfera religiosa". Nel Paese nordafricano l'agenzia che si occupa dei procedimenti antiterrorismo è, in primo luogo, il Bureau central d'investigation judiciaire (Bcij); Washington ricorda che nel 2018 sono state smantellate oltre 20 cellule terroristiche che pianificavano attacchi e che sono state arrestate 71 persone.

Ma la strategia è complessiva e include il controllo delle frontiere (dagli arrivi all'aeroporto di Casablanca a quello delle acque costiere), la lotta al finanziamento del terrorismo (il Marocco è membro della Middle East and North Africa Financial Action Task Force, Menafatf), oltre che le iniziative formative ed economiche. Il dipartimento di Stato Usa ricorda a questo proposito che il Marocco promuove una interpretazione dell'islam sunnita della scuola di Maliki-Ashari, ritenuta moderata, ricorda che il ministero per gli Affari islamici ha sviluppato un percorso di studi per circa 50mila imam e per le studentesse donne, le cosiddette morchidat, e che la Lega Mohammedia degli ulema contrasta la radicalizzazione con ricerche, rivedendo i curricula e raggiungendo i giovani su temi religiosi e sociali. Gli Usa elogiano poi la cooperazione internazionale del Marocco contro il terrorismo: Rabat partecipa attivamente alla coalizione internazionale anti Isis ed è membro del Global counterterrorism forum (Gctf), che attualmente copresiede con l'Olanda, e a livello regionale è un membro attivo della Trans-Sahara Counterterrorism Partnership (TSCTP).