La Ue accetta lo slittamento dell'uscita della Gran Bretagna. Il Parlamento di Londra dice no alla mozione voluta dal premier per il voto anticipato
Nuovo rinvio per la Brexit. Il divorzio sarebbe dovuto avvenire il 31 ottobre, ma l'Unione europea ha accettato lo slittamento al 31 gennaio che Boris Johnson aveva chiesto sul malgrado, costretto da una legge approvata dal Parlamento. "I 27 hanno concordato che accetteranno la richiesta del Regno Unito di una 'flextention' fino al 31 gennaio del 2020", ha comunicato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Una 'flextention', dunque, cioè un'estensione al 31 gennaio, ma flessibile, il che significa che se Westminster approverà l'accordo Londra-Bruxelles prima di allora, potrà lasciare l'Ue anche prima.
Johnson, intanto, ha provato senza successo a far approvare dal Parlamento una mozione che chiedeva elezioni anticipate per il 12 dicembre. I laburisti di Jeremy Corbyn hanno votato contro: il leader Labour ha detto che non si fida delle parole di Johnson e, per votare a favore, aveva chiesto la garanzia che l'ipotesi del no deal non fosse sul tavolo e di fissare la data delle elezioni per legge in modo che non possa essere cambiata. La mozione è riuscita a ottenere solo 299 voti contro i 434 che sarebbero stati necessari (cioè i due terzi dei 650 deputati); 70 hanno votato contro. Johnson ha tuttavia annunciato che presenterà un progetto di legge per tenere le elezioni, da sottoporre al voto dei deputati martedì. Per l'approvazione, una legge del genere richiede solo la maggioranza semplice.
Nella lettera inviata a Tusk per accettare formalmente il rinvio, Johnson ha chiesto all'Ue di escludere l'ipotesi di un nuovo rinvio dopo il 31 gennaio. "Vorrei esortare gli Stati membri dell'Unione europea a indicare chiaramente che un altro rinvio dopo il 31 gennaio non è possibile", ha scritto il premier. "Avrei preferito che il Parlamento del Regno Unito avesse proceduto rapidamente a ratificare l'accordo che abbiamo raggiunto. Purtroppo temo davvero che questo Parlamento non lo farà mai finché avrà l'opzione di un ulteriore rinvio", ha aggiunto. "Spero davvero che potremo lasciarci presto alle spalle questo periodo difficile – ha concluso Johnson – e avanzare rapidamente per porre fine al nostro essere membri dell'Ue e cominciare i negoziati sul futuro Accordo di libero scambio e sulla futura partnership di amici che andrà di pari passo".