L'annuncio della governatrice per venire incontro alle proteste dei manifestanti pro democrazia
La governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, ha annunciato che il progetto di legge sulle estradizioni verso la Cina continentale sarà ritirato. Si tratta del provvedimento che ha scatenato le proteste pro democrazia che da circa tre mesi scuotono la ex colonia britannica.
"Il governo ritirerà formalmente la legge per placare appieno le preoccupazioni dell'opinione pubblica", ha dichiarato la governatrice pro Pechino in una dichiarazione video diffusa dal suo staff. La proposta sulle estradizioni era stata presentata ad aprile e, a seguito delle prime proteste, era stata soltanto sospesa (a giugno Lam l'aveva dichiarata "morta"). Prima dell'annuncio ufficiale di Lam, la notizia del ritiro della legge era stata anticipata qualche ora fa dal “South China Morning Post” ed era stata successivamente confermata ad AFP da un deputato, Felix Chung, a seguito di una riunione avuta proprio con la governatrice insieme ad altre figure pro establishment.
Il messaggio di oggi è parso decisamente più conciliatorio rispetto ai precedenti anche per i toni, oltre che naturalmente per il contenuto, visto che è stato annunciato il ritiro definitivo della legge non appena il Parlamento riaprirà a ottobre. Lam ha lanciato un appello ai manifestanti ad abbandonare la violenza e ad aprirsi al "dialogo" con il governo. "Sostituiamo i conflitti con conversazioni e cerchiamo soluzioni", è l'invito espresso da Lam, aggiungendo che "dobbiamo trovare modi per affrontare il malcontento nella società e cercare soluzioni".