È stato il primo democraticamente eletto del Paese, destituito dall'esercito nel luglio 2013. Si è sentito male nel corso di un'udienza in tribunale
Mohammed Morsi, l'ex presidente egiziano, è morto in un ospedale del Cairo, dopo essersi sentito male nel corso di un'udienza in tribunale, hanno riferito fonti giudiziarie e della sicurezza. "Stava parlando davanti al giudice da 20 minuti, poi è diventato molto agitato ed è svenuto. È stato velocemente portato in ospedale, dove è poi morto", ha affermato una fonte. Morsi, la cui morte è stata comunicata anche dal sito d'informazione al-Ahram, è stato il primo presidente democraticamente eletto dell'Egitto. È stato in carica solo per un anno, destituito dall'esercito nel luglio 2013.
Membro dei Fratelli musulmani, il 67enne era in carcere da quel mese di luglio. È stato accusato e processato varie volte, tra cui per spionaggio a favore dell'Iran, del Qatar e di gruppi militanti come Hamas nella Striscia di Gaza. È stato accusato anche di aver istigato azioni di terrorismo. Dalla sua destituzione, il suo ex ministro della Difesa Abdel Fattah al-Sisi diventato presidente ha condotto una dura repressione dell'opposizione islamista, e in particolare dei Fratelli musulmani, e migliaia di persone sono state incarcerate.
Nella repressione delle proteste dei sostenitori di Morsi, in pochi mesi più di 1.400 manifestanti furono uccisi da poliziotti e militari. Centinaia di persone sono state condannate a morte in processi affrettati che l'Onu ha definito "senza precedenti nella storia recente" mondiale. Gli anni successivi al colpo di stato dell'esercito hanno registrato una successione di attacchi contro le forze dell'ordine, con centinaia di poliziotti e militari uccisi e con un'insorgenza jihadista nel Nord Sinai, diventato bastione dello Stato islamico. Anche la situazione dei diritti umani è duramente criticata dalle organizzazioni che se ne occupano, con arresti e repressione di attivisti.