Brexit, la Ue concede due opzioni a Londra: uscita entro il 22 maggio o proroga lunga

Nel primo caso, approvando l'accordo già respinto due volte, Londra potrebbe andarsene senza partecipare al voto europeo. Nel secondo, la proroga andrebbe fino a metà dell'anno prossimo e gli inglesi voterebbero. In questo caso possibile anche il no deal

I leader dell'Europa a 27 hanno deciso ieri a tarda sera di concedere due opzioni a Londra e a Theresa May per una Brexit con accordo. C'è stata una lunga discussione in cui Macron e altri avrebbero voluto mettere la premier inglese con le spalle al muro. Alla fine ha prevalso la linea morbida di Angela Merkel e Donald Tusk che prevede due opzioni e lascia le porte aperte praticamente a tutte le soluzioni sul tappeto, ma obbliga comunque il Regno Unito a prendere una decisione.

Nel primo caso, se i parlamentari britannici la settimana prossima approveranno l'accordo di 'divorzio' raggiunto a novembre e già bocciato due volte (il 15 gennaio e due settimane fa), la data della Brexit sarà rimandata al 22 maggio e gli inglesi se ne andranno con un'intesa e senza partecipare al voto europeo della fine di maggio. In caso di un nuovo rifiuto, Londra avrà tempo fino al 12 aprile prossimo per decidere di organizzare le elezioni europee. Secondo una fonte europea, quindi, il Regno Unito potrebbe beneficiare di un rinvio fino a oltre la metà del 2020 (da 9 a 15 mesi). In questa situazione si prevede che possa succedere di tutti: dalla partecipazione al voto, alla caduta del governo May e alla fine stessa della Brexit, ma anche a un'uscita "no deal" cioé senza un accordo. Secondo alcuni, Theresa May preferirebbe il "no deal" piuttosto che partecipare al voto di maggio. Ma, ieri, con una lettera storica, sindacati e imprenditori insieme, hanno chiesto al governo di evitare a qualsiasi costo il "no deal".



Ed ecco il testo del tweet con cui Donald Tusk ha annunciato l'intesa raggiunta: "L'Ue a 27 risponde alle richieste del Regno Unito in uno spirito positivo e concorda con l'Articolo 50: 1) estensione fino al 22 maggio se l'accordo di recesso sarà approvato la prossima settimana; 2) se non è approvato la prossima settimana, poi proroga fino al 12 aprile; 3) approva 'l'accordo di Strasburgo';4) continua la preparazione al 'no-Deal'".

In un messaggio precedente, Tusk aveva scritto: "Accordo unanime tra i 27 Paesi Ue sulla risposta alle richieste del Regno Unito. Ora incontrerò la premier Theresa May".

Nel frattempo ha superato tre milioni di firme nel Regno Unito la petizione che chiede a May di revocare l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, revoca che implicherebbe l'annullamento del divorzio e la permanenza di Londra nell'Ue. Giovedì mattina alle 9 la petizione aveva meno di 600mila firme.

La risposta della Gran Bretagna – Il governo britannico di Theresa May sta considerando di permettere al Parlamento di votare la prossima settimana su sette opzioni alternative visto che crescono i timori che l'accordo di uscita di May venga bocciato di nuovo. Lo riporta l'emittente britannica Sky News, citando come fonte un ministro di cui non rivela il nome, secondo il quale al numero 10 di Downing Street c'è il "panico" perché si teme che l'accordo di May non avrà un sostegno sufficiente a passare alla Camera dei Comuni. Secondo un'altra fonte citata da Sky News, diverse figure del governo parlano apertamente della possibilità di sostenere l'idea e si cerca una via d'uscita visto che sembra probabile che l'accordo sulla Brexit di May verrà bocciato per la terza volta.
 

Le sette opzioni sarebbero:
1. L'accordo di uscita di May
2. La revoca dell'articolo 50
3. Un secondo referendum sulla Brexit
4. L'accordo di May più una unione doganale
5. L'accordo di May più un'unione doganale e l'accesso al mercato unico
6. Un accordo standard di libero scambio
7. Una Brexit con no deal.