“Ingerenze e attacchi senza precedenti”. Parigi richiama l’ambasciatore in Italia. Governo pronto a vedere Macron

Continua lo scontro tra il governo francese e Roma. Dopo le accuse sul "franco africano", gli incontri dei M5S con i "gilet gialli", adesso emerge una pesante polemica di confine. Sotto accusa la polizia doganale d'Oltralpe che rallenta i treni con lunghi controlli a bordo

Le accuse sul franco africano, gli incontri tra M5S e i gilet gialli e pesanti "questioni di confine sul comportamento della polizia doganale di Parigi" sollevate dal Viminale. Oltre a tutti gli attacchi a Macron sui migranti. Per la Francia la misura è colma e il Ministero degli Esteri di Parigi ha richiamato l'ambasciatore in Italia parlando di "ingerenze e attacchi senza precedenti".

La portavoce ha precisato che l'ambasciatore è stato richiamato "per consultazioni" dopo che "per vari mesi la Francia è stata soggetta ad attacchi infondati e senza precedenza, dichiarazioni oltraggiose" dei leader italiani. "Le ultime ingerenze costituiscono una provocazione aggiuntiva e inaccettabile". Il comunicato del Quay d'Orsa si riferisce anche alle incomprensioni emerse "per questioni di confine" sollevate dal Viminale che ha spiegato che questa volta il problema riguarda il "comportamento della polizia doganale di Parigi".

Il governo italiano si dice pronto al confronto con Parigi. I ministro dell'Interno Matteo Salvini ha dichiarato: "Non vogliamo litigare con nessuno, non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani. Disponibilissimi a incontrare il presidente Macron e il governo francese, sederci a un tavolo e affrontare, per quanto riguarda le mie competenze, tre questioni fondamentali.Stop con i respingimenti alle frontiere, risultano essere oltre 60 mila dal 2017 a oggi compresi bambini e donne abbandonate nei boschi; stop con terroristi italiani, una quindicina, condannati ma che fanno la bella vita con residenza in Francia e basta, infine, danneggiare i nostri lavoratori pendolari che sono letteralmente vessati ogni giorno alle frontiere francesi da controlli che durano ore. Noi siamo pronti e disponibili con spirito costruttivo a voltare pagina per il bene del nostro popolo".

E anche il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio ha aperto al dialogo. "Il governo italiano applica sempre il principio di non ingerenza negli affari interni di un altro Paese e questo vale anche per la Francia. Saranno i francesi a valutare l'operato del loro governo. Sempre come governo italiano stiamo lavorando per la gestione di problemi europei che sono stati scaricati sull'Italia, come l'immigrazione, affinchè ogni Paese europeo, compresa la Francia faccia la sua parte. Stiamo anche sollecitando tutti i Paesi dell'Unione europea a una maggiore attenzione nei confronti dell'Africa affinchè il continente possa giungere a un vero e autonomo sviluppo. Per farlo è necessario favorire e non rallentare l'economia di tutti i paesi africani, questo non è solo interesse dell'Italia, ma in primis dell'Africa, poi dell'Europa e di tutto il mondo. Il dialogo e la collaborazione su tutti questi temi con il governo francese è sempre massimo e siamo disponibili a incontri al più alto livello con il governo francese per trovare soluzioni a queste problematiche".

Il Quirinale ha espresso grande preoccupazione per la situazione e ha invitato a preservare i rapporti con Parigi.

La nota di Parigi sul richiamo dell'ambasciatore – "La Francia e l'Italia sono unite da una storia comune; condividono un destino. Insieme hanno costruito l'Europa e lavorato per la pace. La Francia è profondamente attaccata a questa relazione d'amicizia che nutre collaborazioni in tutti gli ambiti e vicinanza tra i nostri popoli. L'amicizia franco-italiana è più che mai indispensabile per affrontare le sfide che sono nostre nel XXI secolo. La Francia è stata, da vari mesi, oggetto di accuse ripetute, di attacchi senza fondamento, di dichiarazioni oltraggiose che tutti conoscono e hanno presenti. Questo non ha precedenti, dalla fine della guerra. Avere disaccordi è una cosa, strumentalizzare la relazione a fini elettorali è un'altra cosa. Le ultime ingerenze costituiscono una provocazione aggiuntiva e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alla scelta democratica, fatto da un popolo amico e alleato. Violano il rispetto dovuto tra i governi eletti democraticamente e liberamente".

"La campagna per le elezioni europee – si legge ancora – non può giustificare la mancanza di rispetto per un popolo o per la sua democrazia. Tutti questi atti creano una situazione grave che causa interrogativi sulle intenzioni del governo italiano, faccia a faccia con la sua relazione con la Francia. Alla luce di questa situazione senza precedenti, il governo francese ha deciso di richiamare l'ambasciatore di Francia in Italia per consultazioni. La Francia chiede all'Italia di agire per ritrovare la relazione d'amicizia e rispetto reciproci, all'altezza della nostra storia e del nostro destino comune".