Il presidente Bolsonaro: "È con qualche amico oppure fuori dal Paese"

Cesare Battisti è latitante da una settimana e la polizia brasiliana vuole negoziare la sua resa, mentre il governo di Brasilia si dice certo che sarà catturato. L'ex membro dei Proletari armati del comunismo, condannato all'ergastolo in Italia per quattro omicidi risalenti agli 'anni di piombo' di cui due commessi in prima persona e due in concorso con altri, è latitante da quando il giudice Luiz Fux del Supremo Tribunal Federal (STF) ne ha ordinato l'arresto e il presidente uscente Michel Temer ha decretato la sua estradizione.

Mentre le forze dell'ordine cercano di trovarlo, secondo la testata G1 la polizia federale ha contattato i legali dell'italiano per suggerire una resa senza "grandi scandali", condotta discretamente. Ha proposto un iter simile a quello negoziato con l'autoproclamato medium Joao de Deus, accusato di abusi sessuali da 500 donne, che si è consegnato nello Stato di Goias. Gli avvocati di Battisti, scrive ancora G1, hanno risposto di non aver avuto contatti con il loro cliente da quando il STF ha ordinato il suo arresto, quindi di non potergli riferire la proposta.

Il presidente eletto, Jair Bolsonaro, ha fatto riferimento al caso in un video pubblicato su Twitter. "Dov'è? È con qualche amico oppure fuori dal Brasile", ha detto il politico d'estrema destra aggiungendo che Battisti "è un terrorista" che ha "assassinato quattro cittadini italiani, è stato giudicato e condannato", e ricordando la sua fuga prima in Francia e poi in Brasile. Bolsonaro ha anche elogiato il presidente uscente Temer per aver decretato l'estradizione.

Il ministro della Sicurezza pubblica, Raul Jungmann, intanto, si è detto sicuro che Battisti sarà catturato: "Alla fine sarà trovato, non ne ho il minimo dubbio", ha detto citato da Agencia Brasil. Ha anche spiegato che le forze dell'ordine seguono varie piste: "C'è la possibilità che abbia lasciato il Brasile e anche che vi sia rimasto, le due possibilità sono aperte, ora la polizia federale sta agendo attivamente e un'allerta è stata lanciata dall'Interpol in tutto il mondo". Ieri la radio Cbn ha citato membri dei servizi d'intelligence internazionale per cui sarebbe "praticamente sicuro" che l'italiano sia fuggito in Bolivia, complice il buon rapporto che avrebbe con il vicepresidente, Álvaro García Linera.

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