Sanzioni all’Iran, Usa annunciano deroghe per otto Paesi tra cui l’Italia. Rohani: “Siamo in guerra economica”

Gli Stati in questione potranno continuare a comprare temporaneamente petrolio da Teheran. Zarif: "Bullismo di Washington gli si ritorcerà contro"

Gli Stati Uniti hanno autorizzato otto Paesi, tra cui l'Italia, a continuare a comprare temporaneamente petrolio dall'Iran nonostante le sanzioni americane ripristinate oggi. Ad annunciarlo il capo della diplomazia americana, Mike Pompeo. Oltre all'Italia, le deroghe valgono per Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Grecia, Turchia, Taiwan. Pompeo ha promesso una pressione "implacabile" sino a quando Teheran non compirà "una virata di 180 gradi" nel suo comportamento "destabilizzante" in Medioriente. 

Con il ritorno delle sanzioni sul settore petrolifero, che erano state revocate sotto la presidenza Obama, si concretizza il ritiro dall'accordo sul nucleare di Teheran del 2015, annunciato dal presidente Donald Trump a maggio. Le misure punitive volute dagli Usa diventano inoltre uno strumento di ricatto ai Paesi che commerciano con l'Iran: le imprese asiatiche o europee saranno fuori dal mercato americano, se continueranno a importare petrolio iraniano o fare scambi con banche iraniane colpite da Washington.

Dura la reazione del presidente iraniano Hassan Rohani: "Annuncio che aggireremo con fierezza le vostre sanzioni illegali e ingiuste, perché vanno contro il diritto internazionale", ha affermato in un discorso televisivo. "Siamo in situazione di guerra economica e affrontiamo un potere d'intimidazione. Non penso che nella storia americana ci sia stato sinora qualcuno alla Casa Bianca che abbia violato così tanto il diritto e le convenzioni internazionali", ha proseguito. 

Sulla stessa linea Mohammad Javad Zarif. "Oggi gli Usa hanno sfidato l'alto tribunale Onu e il Consiglio di sicurezza Onu reimponendo sanzioni sull'Iran che colpiscono la gente comune. Ma il bullismo degli Usa si ritorcerà contro di loro, non solo perché" l'accordo sul nucleare iraniano "è importante, ma perché il mondo non può consentire a Trump & Co. di distruggere l'ordine globale. Gli Usa – e non l'Iran – sono isolati", ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri iraniano.